Il Sassuolo di Eusebio Di Francesco sarà il prossimo avversario della Juventus nella gara di domani pomeriggio al Mapei Stadium​. Il club emiliano sta avendo una stagione meno esaltante rispetto soprattutto a quella appena passata, ma nelle ultime giornate sta recuperando punti in campionato. I neroverdi, risolta la tegola Berardi, cercheranno di centrare quanto prima l'obiettivo primario della salvezza.

Dal punto di vista del gioco, il Sassuolo ha un buon assetto tattico che ha la sua particolarità nel gioco sugli esterni. Importante il movimento delle ali, le quali di solito possono anche rientrare provando la conclusione a rete, oppure per consentire le spinte sulla fascia di competenza da parte dei terzini. Proprio questi ultimi sono un'altra peculiarità dell'assetto tattico di Di Francesco: in fase di possesso della sfera, questi spingono sugli esterni in modo da impostare il gioco offensivo; in quella di non possesso, aiutano molto i difensori centrali in copertura, scambiando addirittura la posizione.

Modulo di gioco

Di Francesco ha sempre prediletto il 4-3-3 per la sua squadra, strutturato nel modo che segue. Pochi dubbi in difesa, con Acerbi e Cannavaro al centro, il giovane Pol Lirola o Gazzola sulla fascia destra e Peluso a sinistra. A centrocampo, l'innesto di Alberto Aquilani dal Pescara può dare spunto a diverse soluzioni: interno di sinistra, in alternativa a Biondini, oppure può coprire l'assenza di Magnanelli in cabina di regia. L'ultima posizione può richiedere anche l'impiego di Pellegrini, il quale solitamente gioca sulla destra. Il tridente d'attacco vede sicuramente l'utilizzo di Politano e del rientrante Berardi come ali con Defrel punta centrale.

Fase di non possesso

Durante la fase di non possesso, il Sassuolo trasforma il proprio assetto tattico, poiché le due ali tendono ad indietreggiare fino alla linea di centrocampo, dando vita ad un 4-5-1. Può accadere anche che solo uno dei due esterni offensivi si abbassi e l'altro, solitamente Politano, rimane in attacco a sostegno della punta. Quest'ultimo movimento forma un 4-4-1-1 con il quale gli emiliani cercano di sfruttare soprattutto le occasioni di contropiede. Tale modulo di gioco ha lo scopo di bloccare le accelerazioni provenienti dalle fasce avversarie, le quali saranno molto frequenti nella gara con la Juve. In generale, la fase di non possesso dei neroverdi è incentrata sul pressing intorno alla zona del pallone in modo da recuperare subito il controllo della sfera e creare dei contropiedi. Importante il movimento degli interni di centrocampo, i quali pressano gli avversari fino ad arrivare sulla linea degli attaccanti; durante tali azioni, c'è sempre il contributo di Defrel che corre in aiuto dei compagni di squadra. Altro elemento da notare è l'alternanza dei due interni durante il pressing; di solito quello più vicino al pallone va incontro all'avversario, mentre l'altro staziona in mediana per coprire gli spazi.

Fase di non possesso del Sassuolo. Foto: AIAPC
Fase di non possesso del Sassuolo. Foto: AIAPC
Il pressing in zona palla dei giocatori del Sassuolo. Foto: AIAPC
Il pressing in zona palla dei giocatori del Sassuolo. Foto: AIAPC

Fase di possesso

La squadra di Di Francesco inizia a costruire il gioco dalla difesa. Acerbi è il centrale più propositivo, il quale controlla la sfera e cerca di indirizzarla ai centrocampisti o provare delle verticalizzazioni; Cannavaro rimane sempre più arretrato, andando a svolgere la copertura in caso di contropiedi avversari. I terzini vengono schierati sempre alti, con l'obiettivo di spingere sul proprio lato del campo per creare azioni da gol. Particolare la posizione di Lirola, il quale gioca talmente avanzato da diventare un'ala destra. La fase offensiva del Sassuolo è tutta concentrata sulle fasce: infatti, i due interni di centrocampo cercano sempre di allargarsi contribuendo alle spinte dei terzini e rubando palla agli avversari. Uno dei giocatori chiave di questa fase di gioco è Magnanelli, il quale è il vero e proprio regista della squadra: è il numero 4 a costruire il gioco, raccogliendo spesso i palloni giocati proprio da Acerbi, con l'abbassamento verso la linea della difesa.

Le azioni vengono finalizzate dalle ali, le quali tendono sempre ad accentrarsi e tagliare verso l'area di rigore. L'accentramento degli esterni d'attacco permette ai terzini di avanzare ulteriormente, creando anche superiorità numerica e cercando di piazzare dei cross verso il centro dell'area. L'ala più attiva in questo senso è Politano, il quale viene cercato spesso dai compagni ed è capace di creare molteplici incursioni per mettere in bilico la difesa avversaria. L'attaccante neroverde si trasforma in trequartista nelle occasioni in cui Lirola si ritrova in attacco, favorendo le accelerazioni dello spagnolo sul lato destro. Infine, un altro aspetto delle transizioni offensive riguarda gli scambi sulle fasce: le ali, gli interni e i terzini vanno a creare delle catene d'attacco; tutto parte dagli esterni offensivi, che scaricano il pallone verso l'interno della fascia di competenza; il movimento senza palla dei terzini permette di spingere verso il centro o di crossare in mezzo.

Lo schieramento della difesa in fase offensiva. Da notare la posizione decisamente avanzata di Lirola sulla fascia destra. Foto: AIAPC
Lo schieramento della difesa in fase offensiva. Da notare la posizione decisamente avanzata di Lirola sulla fascia destra. Foto: AIAPC
Gli scambi veloci sulle fasce sono l'aspetto sensazionale dello schema di Di Francesco. Foto: AIAPC
Gli scambi veloci sulle fasce sono l'aspetto sensazionale dello schema di Di Francesco. Foto: AIAPC
Un'altra immagine riguardo le verticalizzazioni. Foto:AIAPC
Un'altra immagine riguardo le verticalizzazioni. Foto:AIAPC

Punti deboli

Tra gli aspetti sensazionali dello schema di gioco neroverde ci sono senza dubbio delle cose da rivedere e delle lacune dei giocatori allenati da Di Francesco. Tali difetti riguardano soprattutto la fase difensiva, durante la quale molto spesso i terzini non riescono a dare un grande contributo. La posizione troppo avanzata di Peluso e Lirola porta ad un evidente sbilanciamento durante il ripiegamento. Conoscendo i giocatori della Juve, potrebbero essere letali le accelerazioni di Cuadrado sul lato destro; il giocatore colombiano potrebbe trarne vantaggio dai ritardi sul proprio lato ed imbastire manovre fatali per il Sassuolo. Inoltre, i giocatori del club modenese sono carenti anche nella marcatura tra le linee: in pratica, il controllo indisturbato dei calciatori avversari schierati tra le linee potrebbe portare ad altri contropiedi brucianti. In questa fase l'uomo chiave della Signora​potrebbe essere Pjanic, il quale può fornire molti palloni in fase offensiva senza soffrire molto il pressing degli avversari.

[Analisi e immagini tratte da AIAPC / assoanalisti.it]