Dopo la deludente sconfitta sul campo della Fiorentina, la Juventus è ritornata subito alla vittoria nel lunch match di ieri contro la Lazio. La Signora ha ottenuto la ventisettesima vittoria consecutiva tra le mura amiche, rimanendo imbattuta allo Stadium durante l'attuale stagione. Una prestazione convincente da parte degli uomini di Allegri che mantengono la testa della classifica di Serie A.
Il tecnico dei bianconeri, dopo il fallito tentativo di ritorno al 3-5-2, propone un inedito 4-2-3-1. Il ricorso al nuovo schema di gioco suggeriva un atteggiamento offensivo da parte della formazione prima in classifica e presupponeva anche un leggero sbilanciamento. In risposta a ciò, la Juventus ha controllato bene il possesso palla ed ha concesso poco agli avversari. La nuova formazione del tecnico Max Allegri vedeva una Juve schierata nel modo che segue: in difesa, Asamoah come terzino sinistro; Pjanic spostato in cabina di regia invece di stazionare sulla trequarti, nella quale venivano schierati Cuadrado, Dybala e Mandzukic. Posizione inconsueta per il croato, che solitamente agisce come prima punta.
Per quanto riguarda Dybala, l'ex Palermo ha giocato più volte sulla trequarti ma senza buoni risultati poiché aveva delle difficoltà in fase di non possesso. Tuttavia, il numero 21 della Juve ieri mattina ha giocato una buona partita: ciò è dovuto soprattutto alle nuove posizioni dei compagni. Pjanic, nel nuovo ruolo da regista, ha ottimizzato il controllo della sfera ed ha anche imbastito ottime manovre di gioco. Le due mezzali, Cuadrado e Mandzukic, hanno allargato il gioco anche sugli esterni. In particolare, il colombiano ha concentrato una buona percentuale di palloni giocati sulla destra, grazie anche all'apporto di Lichtsteiner; Marione, invece, si è sacrificato molto sulla sinistra ed ha recuperato la sfera in più occasioni. Ritornando a Dybala, la Joyagiocava più come una mezzapunta che come trequartista vero e proprio ed è riuscito a dare libero sfogo alle sue giocate.
Il nuovo gioco offensivo della Juve si è notato soprattutto nel primo tempo, con la Lazio costretta a rincorrere. I giocatori del club capitolino non sono riusciti a giocare nessun pallone, rimanendo praticamente imbrigliati dal pressing degli avversari. I padroni di casa hanno cercato di chiudere subito la gara, con le due reti segnate nel primo quarto d'ora di gioco. Nella mezzora rimanente della prima frazione, Madama ha poi controllato senza grosse difficoltà l'andamento del match col possesso palla.
Nel secondo tempo, si è potuto notare anche il comportamento dell'undici di Allegri in fase di non possesso. Con la Juve costretta un po' ad inseguire il timido risveglio della Lazio, è salito in cattedra Mario Mandzukic. Il numero 17 zebrato ha corso a tutto campo senza risparmiarsi, aiutando anche in difesa per recuperare palloni poi controllati ed indirizzati ai compagni più avanzati. La straordinaria prestazione del croato è stato uno dei motivi della giusta scelta tattica di Allegri.
Bella partita giocata anche da Cuadrado; l'ex Chelsea ha spinto molto sul lato destro del campo, dando prova della grinta e l'agonismo che lo caratterizzano. Dybala, invece, si è espresso al massimo: la Joya ha mostrato una grande affinità col nuovo modulo di gioco, assumendo sempre più i tratti somiglianti del fantasista. Tuttavia, nei minuti finali Allegri ha deciso di correre ai ripari e cambiar la sua formazione con uno schema più equilibrato: fuori gli uomini-partita Dybala e Higuain (82' e 87') e dentro Rincon e Pjaca.
Nell'ultima fetta dell'incontro, il club vincitore degli ultimi cinque campionati è passato al consueto 3-5-2: l'ingresso di Barzagli al posto di Lichtsteiner ha riproposto la BBC in difesa (anche se l'azzurro aveva inizialmente ricoperto il ruolo di terzino); Asamoah è avanzato come esterno mancino del centrocampo; il nuovo entrato Rincon si è andato ad aggiungere a Khedira e Pjanic sulla mediana; Cuadrado è arretrato come esterno destro di centrocampo e, per finire, i due croati Pjaca e Mandzukic a ricoprire l'attacco. Il 21enne ex Dinamo Zagabria ha disputato un altro buon spezzone di partita: ha controllato bene la sfera, proponendo delle occasioni da rete e facendo vale le buone doti fisiche. E' difficile competere con gli altri interpreti dell'attacco juventino, ma anche il giovane croato sta dimostrando di meritare un posto da titolare.