Federico Chiesa e Domenico Berardi, due giovani esterni d'attacco che sembrano pensati su misura per il nuovo corso di Ventura e dell'Italia, giovane e con la voglia di puntare a Russia 2018 per far vedere che i nostri ragazzi sono in grado di stare al passo con quelli di Paesi in cui il processo di valorizzazione è iniziato diversi anni fa.
La Serie A sembra essere arrivata solo ora, ma meglio tardi che mai avrà pensato Ventura. A TMW radio, il CT ha parlato dei due talenti di Fiorentina e Sassuolo: "Chiesa? Me lo avevano già segnalato. E' stato una piacevole sorpresa, se non succede niente nelle prossime convocazioni allo stage ci sarà. Non fa che confermare quel che dicevo in tempi non sospetti: ci sono più giovani di quel che pensate ma li conoscevo e vedevo già. Prendete Gagliardini: mi dissero 'come si fa a convocarlo se non ha mai giocato?'. Ora tutti parlano di lui. Lavoriamo perché diventi quel che ci si aspetti che diventi, per fare con questi ragazzi lo zoccolo duro della Nazionale che verrà. Berardi? Sarà convocato ma sarebbe stato convocato anche in passato se non si fosse infortunato. Sono felicissimo che sia tornato, stiamo cambiando anche modulo e abbiamo bisogno di esterni. La Nazionale conta su questi ragazzi, poi sta al giocatore. C'è consapevolezza è che questi giovani, di qualità, abbiano solo bisogno di tempo per poter capire quale sia la strada giusta da seguire per diventare protagonisti."
Ventura poi analizza il momento del campionato, dopo la sconfitta della Juventus a Firenze: "La Serie A? E' sempre stata aperta. La Juventus è sempre stata favorita, ha un organico di grandissima qualità rispetto alla media ma non esistono campionati vinti prima di giocare. Il campionato è aperto non perché la Juve ha perso con la Fiorentina ma perché Roma e Napoli hanno ambizioni. In Italia non puoi addormentarti, funziona così. Non c'è niente di strano o di straordinario: per vincere devi essere sempre sul pezzo. Capisco i giocatori della Juventus, ma restano comunque i favoriti per il loro organico anche se, come ha detto Allegri, nessuno gli regalerà il titolo." Le società, invece, sembrano più propense a "regalare" i giocatori per gli stage azzurri: "Spero che tutti abbiano capito che, attraverso il lavoro, c'è la possibilità di crescere. Ringrazio la disponibilità dei presidenti e dei tecnici: ho girato tutte le società, ne mancano solo due. Ho parlato con Presidenti e tecnici, cercando di far capire quel che tentiamo di fare, quel che vorremmo fare."