Dopo il pareggio interno a reti bianche contro il Torino, il Sassuolo deve tornare a vincere e per farlo dovrà battere i rosanero guidati da Eugenio Corini. La partita non sarà semplice perchè il tecnico del Palermo è all'ultima spiaggia, o quasi, ed ha caricato i suoi a mille per ottenere tre punti importantissimi in ottica salvezza. 

"Noi vogliamo vincere", dice Di Francesco che poi si esprime anche sui toni usati da Corini in settimana ("Qui è come essere ad Hiroshima", la dichiarazione che ha fatto discutere, nda) spiegando che "il calcio non si può paragonare alla guerra, a volte si esasperano i toni, sicuramente non è facile allenare in un ambiente così". 

Il tecnico sassolese ha poi parlato anche della settimana d'allenamento, con il gelo come ospite non proprio gradito. Resta ancora qualche dubbio di formazione soprattutto a centrocampo e in attacco dove molti giocatori hanno recuperato dai rispettivi infortuni, ma ancora non hanno novanta minuti nelle gambe. Tra chi ha recuperato c'è Duncan ("è quello con meno minuti"), ma sicuramente chi attira più attenzioni è Domenico Berardi. "Uno tra lui e Politano partirà dall'inizio - rivela Di Francesco -, valuterò chi. In mediana è rientrato Mazzitelli, Sensi ha avuto la febbre, mentre Aquilani si sta ancora adattando. Comunque ho quattro giocatori di ruolo a disposizione"

Il tecnico neroverde spazia anche sui problemi che riguardano la sua squadra rispetto allo scorso anno, ovvero la mancanza di solidità difensiva. "Abbiamo subito troppi gol rispetto all'anno scorso, quando la fase difensiva è stata la nostra arma vincente. Quest'anno abbiamo fatto spesso 70-80 minuti di altissimo livello, per poi perderci in 10 minuti. Il fatto di non aver subito gol domenica è stato positivo". Di Francesco continua poi parlando del girone d'andata, caratterizzato pesantemente dagli infortuni patiti. "Se togliessimo quanti ne abbiamo avuti fuori noi anche alle grandi squadra, vorrei vedere... - dice l'allenatore sassolese - Io cerco di non trovare alibi, ma le cose sono sotto gli occhi di tutti. Hanno giocati ragazzi non abituati a certe partite dal punto di vista fisico e mentale. E in più abbiamo regalato tre punti a tavolino. Ma non c'è tempo per guardare indietro, dobbiamo pensare al girone di ritorno senza pensare a una fine del 2016 che è stata sicuramente particolare". 

L'ultimo pensiero è per il mercato, con i molti big richiesti dai top team italiani ed anche europei, ma la società lo ha rassicurato. "Acerbi e gli altri richiesti come Defrel e Pellegrini non partiranno. Poi però nel mercato può accadere di tutto, faccio parte di questo mondo da troppi anni per non saperlo. Comunque non vogliamo cedere Acerbi e gli altri giocaotori richiesti".