Brucia la sconfitta in casa Udinese. Un po' come successe alla prima di Delneri, nella sfida contro la Juventus, una grande prestazione non è bastata per raccogliere punti. Mentre però contro la Vecchia Signora le zebrette non avevano comunque prodotto tantissime occasioni, stavolta la beffa è ancora più grande. L'Inter infatti al Friuli si è vista pochissimo, schiacciata da una grande Udinese. Dopo venti minuti quelli ad essere in vantaggio e ad aver prodotto di più erano i friulani. Poi però è emerso il solito limite. Questa squadra fatica a segnare, specie se l'attaccante principe, ovvero Thereau, non è al top della forma. Aggiungiamoci poi un pizzico di sfortuna e la frittata è fatta. Sembrava arrivata l'ora del gol per De Paul e invece il palo ha detto no. Duvàn Zapata sembra essere spuntato e si è visto prima annullare una rete e poi ha sprecato una ghiottissima occasione. Widmer non è riuscito ad approfittare di un rimpallo fortunoso (ed imprevedibile) per insaccare a porta vuota. Delneri in conferenza stampa è stato chiaro. Si è giocato molto bene, ma bisogna concretizzare quello che si costruisce, altrimenti è tutto inutile. L'Inter dal canto suo ha invece fatto il suo dovere. In tutto il primo tempo ha saputo mettere in piedi una volta sola una trama di gioco pericolosa, concretizzandola. Nel secondo tempo ha aumentato l'intensità, faticando comunque incredibilmente a trovare la porta di Karnezis e approfittando della prima vera disattenzione dei friulani per colpire di nuovo e portarsi a casa i tre punti. Prestazione minuscola, ma vittoria in tasca. Nel calcio bisogna segnare.

L'approccio alla partita è stato perfetto. Ogni volta il portatore di palla avversario veniva pressato a dovere e le ali hanno aiutato sempre i terzini a contenere Perisic e Candreva, i due veri pericoli dell'Inter. Danilo e Felipe poi sono stati magistrali ad annullare Icardi e i suoi tagli improvvisi in area, facendo scattare sempre la trappola del fuorigioco al momento giusto. Il centrocampo si è mostrato molto dinamico, con Jankto e Fofana veri maratoneti. Il francese ha provato il suo classico tiro dalla distanza quasi subito, vedendosi dire di no solo da un super Handanovic. Più in generale però il francese ha dimostrato ancora una volta di poter diventare un campione quando si ritrova palla al piede per una ripartenza. Lì la sua fisicità diventa devastante. L'ex Ascoli invece ha corso tanto e con molta intelligenza, occupando tutti gli spazi e dettando perfettamente il passaggio a Samir per il taglio che ha portato alla sua seconda rete in Serie A. Se continueranno a crescere con questo ritmo, i due ragazzini faranno strada. Un capitolo a parte lo merita l'ex Flamengo. Sembrava che le zebrette avessero bisogno di un terzino sinistro, ma pare proprio che in realtà non serva. Il brasiliano infatti è stato ancora una volta il difensore migliore. Candreva è stato letteralmente disinnescato e inoltre ha dimostrato grande personalità quando è partito per una azione personale palla al piede, mandando in tilt l'Inter e servendo il perfetto assist per il gol del vantaggio. Menzione d'onore per De Paul. Il giovane argentino ha finalmente messo in campo una prestazione degna della sua fama, iniziando ad incaponirsi di meno nelle giocate, aiutando puntualmente Widmer a tenere l'imprevedibile Perisic e aprendo varchi accentrandosi con i suoi dribbling. Avesse anche segnato, avrebbe conteso a Samir e Jankto il ruolo di migliore in campo. Giocando sempre così però la maglia da titolare non potrà non essere sua.

Se commentiamo una sconfitta, vuole però dire che in qualcosa questa Udinese ha sbagliato. Troppi innanzitutto gli errori sottoporta. Tralasciando quelli di De Paul e Widmer, inizia a preoccupare Duvàn Zapata. Il Panterone non segna da un mese (Atalanta-Udinese) e in otto partite ha messo a segno solo quella rete. Poco, per quella che dovrebbe essere la punta di diamante dei friulani. Importantissimo il suo lavoro con il fisico, che sa sfruttare benissimo in progressione e che gli permette di servire assist importanti, come quello per Thereau con il Crotone. Iniziano però a pesare gli errori davanti al portiere. Anche stavolta ha avuto un'occasione importante e non ha centrato lo specchio della porta, andando ad aggiungere un altra voce all'elenco dei gol pesanti mancati, dopo gli errori commessi con il Torino e il Genoa. Per raccogliere quanto seminato c'è bisogno della vena realizzativa del colombiano. Kums e Fofana sono poi croce e delizia. Capaci di grandi giocate, così come di errori grossolani. Il francese spesso sembra giocare la palla con sufficienza, perdendo palloni facili, che improvvisamente diventano sanguinosi. Il belga invece sta iniziando a fare di più il regista, ma paradossalmente ha iniziato a sbagliare anche di più. Fondamentale il suo salvataggio in area poco prima di essere sostiutuito, ma anche troppi i suggerimenti errati. Cosa che non si addice ad un giocatore di elevata qualità come lui. Il calo di intensità nella ripresa invece è naturale, data la grande intensità con cui è stata giocata la prima ora. Se si fosse segnata almeno un'altra rete, la gestione del match poi non sarebbe stata così difficoltosa. Un processo di crescita passa però anche per qualche piccolo fallimento e questa partita deve insegnare, non demoralizzare.