Una "Pipita" d'oro è per sempre. Gonzalo Higuain ha definitivamente preso per mano la Juventus dopo aver vissuto una flessione a cavallo tra i mesi di Ottobre e Novembre. Ha ritrovato con continuità il suo pane quotidiano, i gol, quelli necessari per spingere la sua squadra alla vittoria del campionato ed allungare il più possibile il percorso della "Vecchia Signora" in Champions League. Protagonista indiscusso allo Juventus Stadium contro il Bologna, nel netto successo con cui i suoi si sono sbarazzati facilmente del Bologna (3-0), Higuain per troppa generosità ha mancato l'appuntamento con la tripletta, cedendo il rigore al suo compagno di reparto Paulo Dybala.
Migliore in campo, per distacco. Fari puntati su di lui, sull'uomo in più, l'arma letale di cui la Juventus si servirà per cercare di rendere esaltante questo 2017 appena agli albori. Il Pipita non si sottrae alle pressioni, e nemmeno ai giornalisti. Ascoltato subito dopo la fine del match dello Stadium, è apparso piuttosto tranquillo, ma voglioso di vivere il nuovo anno alla grande e trascinare i bianconeri più in alto possibile.
Sul modulo di gioco che potrebbe favorire le sue qualità e quindi il suo rendimento, ovvero i due trequartisti a suo supporto: "L’umiltà di un calciatore sta nell’imparare a muoversi bene in ogni modulo. Questo è un sistema nuovo, mi sto adattando e ho la sensazione di trovarmi meglio di partita in partita. Bisogna però continuare a lavorare duro, ed evitare cali di concentrazione".
Sul traguardo raggiunto al giro di boa del campionato (15 gol) e se pensa di poter superare il record di gol messi a segno lo scorso anno con il Napoli, ben 36: "Anche se all'inizio ho fatto un pò fatica, essendo in una società nuova, sapevo che sarebbe stata soltanto questione di tempo. Lavoro per migliorare la squadra e, anche quando non segno voglio dare una mano. Sono felice perché i compagni e lo staff mi stanno aiutando. Pjanic anche con il Bologna ha dimostrato di avere il piede per darmi i palloni giusti. Ci siamo parlati prima della partita, ma possiamo fare ancora meglio. Non mi pongo alcun limite, io provo sempre ad aiutare la squadra e segnare più gol possibili. Un attaccante vive per il gol, questo è normale, ma per me la vittoria è altrettanto importante.
Sulla possibilità di riconfermarsi capocannoniere della Serie A: "A dire il vero, non ci sto proprio pensando. Mi preme innanzitutto aiutare la squadra. Poi tutto ciò che verrà, come riconoscimento personale, sarà ben accetto. Non so nemmeno ad oggi in che posizione sono".
In chiusura, sulla forza della sua Juventus paragonata a quella delle sue ex squadre Real Madrid e Napoli: "La Juventus è una squadra forte, tecnicamente, ma soprattutto per la mentalità. Qui c’è ancora fame di vittorie dopo tanti anni e questo aumenta la nostra voglia di sacrificarci. Ma possiamo ancora migliorare, perchè le grandi squadre puntano sempre al massimo nel tentativo di migliorare anno dopo anno. Per certi versi mi ricorda il mio Real, squadra molto forte in tutti i reparti con immensa fame di vittoria".