Ennesima vittoria dominante, ennesimo record per la Signora nella 19esima giornata del campionato di Serie A TIM edizione 2016-2017. La vittima in questo caso è stata il Bologna: il tris rifilato ai rossoblù vale il +4 parziale sul secondo posto, ricordando che i bianconeri hanno una partita da recuperare. E gli juventini hanno battuto sè stessi, realizzando l'ennesimo record degli ultimi 5 anni: il ciclo di vittorie consecutive interne in campionato è arrivato al conteggio di 26, come nessuno mai.

E per commentare chi meglio di Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus alla terza stagione a Torino. Presentatosi ai microfoni di Sky Sport, il tecnico ha iniziato con qualche parola verso la concorrenza, trattasi di lusinghe: "La Roma ha cambiato fisionomia e Spalletti gli ha cambiato la mentalità. Sono più solidi e meno spettacolari, ma alla fine le occasioni le creano ed è una squadra che troveremo fino in fondo. Per noi era una partita da vincere perchè dovevamo rimetterli a distanza di sicurezza con una partita in meno. Sappiamo che i punti che abbiamo glieli abbiamo messo fra Fiorentina, Lazio, Sassuolo e Inter".

Si varia: passiamo alle varie facce di questa squadra. L'anno scorso ci si cristallizzò sul 3-5-2, quest'anno invece il mister si sta sbizzarrendo... "Innanzitutto c'è da fare i complimenti ai giocatori che interpretano le partite al meglio: non è che una partita inizia in un modo e finisce sempre allo stesso modo" E si continua su questa linea: "Si programma ma poi non è detto che funzioni. Ci sono momenti in cui quello che hai preparato non serve più e servono altre cose. I ragazzi devono pensare a cosa devono fare: lo stanno facendo discretamente bene. Poi dipende anche dalle caratteristiche, che se manca qualcuno per fare un sistema di gioco ho qualcuno con caratteristiche diverse che con quel modulo non si trova bene. Ho un gruppo di ragazzi che si dedica e se cambio il sistema di gioco poi posso dare difficoltà agli avversari".

Giusto una curiosità, ma il rigore di Dybala di oggi l'allenatore ha preferito non guardarlo direttamente; quello della finale di Supercoppa a Doha sì invece, e quello valeva di più. Qualche spiegazione, ma c'è un appuntamento per completare il tutto: "A Doha sapevo che Paulo sbagliava il rigore. Il perchè ve lo dirò alla fine del campionato. Oggi non lo sapevo, quindi mi sono girato, a Doha lo sapevo e quindi l'ho guardato".

Il tridente con Mandzukic inserito assieme ad Higuain e Dybala è solo un'idea o andrà scemando? Diplomazia, ma la suggestione resta: "Dipende anche dalla partita. Per sostenerli c'è bisogno di equilibrio e sostegno in tutte le zone del campo. Stasera avevamo Dybala, Higuain e Pjanic. Miralem è un centrocampista, ma eravamo messi male in difesa nel primo tempo principalmente nella loro metà campo perchè difendevamo in 7: quando alzi la linea in pressing concedi al Bologna anche dei tiri in porta e ti possono fare male. Bisognava ordinarsi e lo abbiamo fatto nel secondo tempo dove Pjanic ha difeso molto dietro la linea del pallone e abbiamo fatto meglio".

I grandi cali atletici della squadra in alcune fasi non preoccupano l'allenatore, che si focalizza su altri difetti dei suoi 11: "Vediamo il positivo, perlomeno oggi abbiamo riacceso l'interruttore; a Doha lo abbiamo spento e ce ne siamo andati. Bisogna rimanere ordinati, una volta andati in vantaggio. Devi avere la calma poi per fare il secondo. Non abbiamo preso gol: la differenza è che nella prima frazione c'era la sensazione che potevamo prendere gol; nella seconda no perchè loro non potevano mai tirare in porta. Poi quando le rivedi le sensazioni sono sempre giuste. Durante il campionato tante volte abbiamo dato la sensazione di non concedere gol, e il nostro obiettivo è riuscire a comandare il gioco attraverso il possesso palla; molte volte abbiamo il possesso ma non il comando, e su questo dobbiamo lavorare".

Per la Champions League, guardando alla oramai certa cessione di Evra, servirà qualche innesto o si continuerà con Asamoah come prima riserva di Alex Sandro? Risposta tanto lunga quanto scontata: "Non serve nulla dal mercato. Innanzitutto la Champions è a sè, ma l'obiettivo primario è il campionato che non è assolutamente facile, perchè la Roma è a 41 e quindi per vincere dobbiamo fare almeno 85 punti alla fine, la strada è ancora lunga. Le squadre dietro non stanno facendo pochi punti. Per l'Europa prima dobbiamo passare il turno contro il Porto e ci dobbiamo arrivare nel migliore dei modi, ma lì sono partite diverse dove bisogna avere più qualità tecnica, prendersi dei rischi: non è il campionato. Lì devi dare una botta tu e una botta loro, devi essere bravo in entrambe le fasi".

E si chiude con una battuta sulle sirene inglesi: "Alla Juve sto bene. Con la società non ci sono problemi, poi se vogliono cambiare, basta che me lo dicano".

Segue l'uomo partita di Sky e non solo, che proprio ai microfoni dell'emittente televisiva americana si è presentato per dire la sua. Gonzalo Higuain ha parlato del suo prezzo, all'inizio, e di quanto gli pesi (non tanto): "Ho provato a non pensarci. La società ha fatto tanto per me e soprattutto ho capito che mi volevano davvero. Appena sono arrivato in questo club ho provato a dimostrargli che non hanno sbagliato. Qualche volta ci pensi, ma non mi disturba".

Più difficile il primo o il secondo gol? Risposta ovvia... e poi bisogna menzionare anche Dybala e Pjanic e la coesistenza generale, concretizzatasi con gli assist: "E’ più difficile il primo perché avevo un uomo alle spalle e mi sono dovuto girare; il secondo sembra facile ma non lo è, è passato in mezzo alle gambe del portiere. L'intesa va molto bene. Gioco con grandi giocatori, mi ci trovo bene".

Un altro compagno è Mario Mandzukic, e si dice che fra i due non vada tutto bene. E invece... "Ho letto in un’intervista di Mario che lui ha detto che la gente vuole che abbiamo un cattivo rapporto. Io ho rispetto per lui e la sua carriera e lui ha rispetto per me, dice". E ci si permette una battuta: "Ho anche imparato 2-3 parole in croato".

Visto che ci si trova così tanto bene, il sopracitato tridente rimarrà solo una suggestione: "Questo lo decide il mister. Per lui è sempre difficile, pensa sempre a ciò che è meglio per la partita che stiamo per affrontare".

Seriamente: il Pipita crede di essere il migliore al mondo nel suo ruolo? Dribbling secco sulla domanda: "Sinceramente io da sempre ritengo Suarez fortissimo. Anche Lewandowski e Aubameyang stanno facendo benissimo; se ti metti a pensare ce ne sono tanti. Il più forte della storia secondo me è il mio amico Ronaldo".

E si chiude con tutti i miglioramenti dell'argentino avuti in Italia: la base di questa domanda è il taglio in occasione del primo gol. E qui esce fuori il carattere: "Io penso che l’umiltà del calciatore è sempre provare ad imparare ed ascoltare. Credo che provo sempre a fare questo, dopo a quanto già avevo io, loro hanno dato altro per farti migliorare. Ho avuto sempre grandissimi allenatori, ma non sono pentito di nulla. Mi mancano ancora un paio d’anni di carriera e spero di migliorare anche di più".