Massimiliano Allegri non è riuscito a passare delle feste tranquille, visto come la sua Juventus ha concluso il proprio anno solare 2016, ovvero con la sconfitta in Supercoppa. Un motivo in più per raccogliere una vittoria all'esordio nell'anno nuovo, in casa contro il Bologna, in una gara resa ostica anche da una peculiarità che al tecnico non piace particolarmente: è la prima dopo una lunga pausa. "Incasinata", la definisce in conferenza stampa, "poichè dopo le soste ci sono sempre delle incognite". Il diktat per il futuro del campionato, a partire da domani, è comunque chiaro: "Solo fare punti, non sbagliare più".

"Domani è una partita molto insidiosa, nove volte abbiamo preso gol in casa", analizza l'allenatore. "Il Bologna è a riposo da più tempo, in campo sa chiudersi e ripartire. Sono organizzati e ci terranno a fare bene".

Per provare ad aprire la scatola felsinea, Allegri va verso la conferma dei quattro dietro, anche se non c'è ancora la certezza, così come sul nome da schierare largo a sinistra, se Evra o Asamoah. Difficilmente si vedrà invece in campo Rincon, un nuovo acquisto che al tecnico piace molto: "E' un giocatore di grande professionalità, con caratteristiche che servono alla Juventus. Può fare l'interno o il mediano, non so se domani giocherà perchè ha bisogno di adattarsi ai ritmi qui". Resta in dubbio anche la presenza di Andrea Barzagli, recuperato, conferma Allegri, che aggiunge anche una nota importante: "In settimana rientreranno Alex Sandro e Bonucci".

Non sarà invece della partita Buffon ("Ha avuto una botta di influenza, domani lavorerà per Firenze. Gioca Neto"), mentre Dybala tornerà per la prima volta da titolare dopo il lungo infortunio: "Gioca sicuramente, non so se con lui uno solo o tutti e tre". Ipotesi di tridente in campo, ipotesi di mercato fuori: la Joya piace al Real Madrid e le voci su un eventuale trasferimento si vanno intensificando. Allegri le respinge con forza: "Non parlo di mercato, a Gennaio si crea instabilità a causa delle voci; non sono favorevole a questa sessione. E' un mese molto importante, quindi meno se parla e meglio è". Inoltre, sulla situazione Evra (diretto verso Valencia) afferma: "Finchè un giocatore è qui, deve essere a disposizione".

Tra i temi caldi non solo mercato, ma anche quello sfogo di Doha con la dirigenza che tanto ha fatto parlare e mai è stato approfondito. "E' stato semplicemente lo sfogo di un allenatore che tiene in modo particolare al lavoro - spiega il tecnico, chiarendo anche che la reazione non ha a che fare con il proprio futuro - Dopo tanti elogi ai ragazzi per quel che stan facendo, per una volta consentitemelo. In una partita del genere ci può stare perdere, in quella situazione il Milan si è dimostrato più bravo, ma noi dopo 35 minuti siamo usciti dalla partita, abbiamo avuto una gestione pessima".

L'aspetto della gestione è anche lo spunto per i buoni propositi del 2017, questo uno dei tanti in casa bianconera: "Abbiamo spesso molto possesso palla e poco comando della partita, ovvero concediamo occasioni e gol agli avversari. Questo deve cambiare, altrimenti si rischia di perdere il campionato".

Infine, parole importanti anche sul proprio futuro, seguenti a quelle del suo mentore Galeone, il quale aveva bollato come terminato il ciclo di Allegri a Torino. "Sto bene alla Juventus e sono contento di stare qui, spero di rimanerci il più a lungo possibile. Il mio ciclo qui non è finito, nel momento in cui si deciderà di cambiare farò le valutazioni".