Domenica sera la Juve scenderà in campo per la prima gara del 2017, ospitando il Bologna allo Stadium​. La squadra di Allegri, dopo la delusione di Doha, deve continuare la splendida corsa in Serie A per non concedere troppo alle inseguitrici. Il club felsineo non avrà una gara facile, ma deve comunque cercare dei punti importanti per rimanere nella massima divisione.

Il Bologna ha una gara da recuperare contro il Milan ed è attualmente stanziata al quindicesimo posto in classifica con 20 punti (+10 dalla zona retrocessione). Nonostante il buon avvio di stagione, i rossoblù hanno iniziato un periodo di crisi dal quale stanno uscendo solamente adesso. Nelle ultime cinque gare di campionato, infatti, gli uomini di Donadoni hanno racimolato sette punti, frutto di due vittorie, un pareggio e due sconfitte. ​Secondo le statistiche, il club emiliano ha subito il 68% delle reti in stagione (15 per la precisione), delle quali solamente una nelle ultime cinque partite. Un dato che può far piacere all'ambiente juventino, ma bisogna comunque tener d'occhio gli emiliani i quali, comunque, si stanno leggermente risollevando da un periodo difficile. Il Bologna quest'anno non sta ripetendo l'esaltante cavalcata della stagione precedente. Probabilmente sta pesando la perdita di pedine importanti come Diawara e Giaccherini, i quali non sono stati sostituiti con rinforzi di uguale caratura. Di solito la responsabilità ricade sull'allenatore, ma il buon Donadoni sta facendo il possibile con un organico che ha subito un abbassamento del livello tecnico rispetto all'anno scorso e non può fare altro che spingere la sua squadra verso il raggiungimento di una salvezza tranquilla. Tatticamente, l'ex tecnico del Parma non ha effettuato cambiamenti ed è rimasto fedele al 4-3-3 nonostante siano cambiati gli interpreti.

Il 4-3-3 di Donadoni. Fonte: PassioneCalcio
 

Il sistema di gioco del Bologna non è particolarmente offensivo ed è incentrato sul centrocampo. La peculiarità del modo di giocare dei felsinei non si basa su una particolare costruzione delle azioni, quanto piuttosto sulle fasi di non possesso durante le quali i giocatori in maglia rossoblù attuano un particolare addensamento intorno all'uomo che possiede il pallone. In pratica, quando un calciatore avversario possiede la sfera, rimane sempre circondato da tre o quattro giocatori del Bologna; costui rimane praticamente "ingabbiato", non avendo grandi possibilità di manovra. Questo è uno dei punti di forza del club emiliano, il cui allenatore è riuscito molto bene nell'imporre ai ragazzi il compito di dare attenzione più all'uomo che al pallone. La linea di centrocampo costituisce il fulcro del sistema tattico bolognese. Solitamente, la mediana è formata da un vertice basso che va a sostegno dei difensori centrali e due interni col compito di raccogliere palloni e costruire occasioni da gol. I tre centrocampisti titolari del Bologna sono Dzemaili, Nagy e Taider, con l'algerino che sarà assente per disputare la prossima Coppa d'Africa. Al suo posto dovrebbe giocare Viviani, il quale è stato già schierato nelle ultime uscite in campionato. Il giovane centrocampista avrà sicuramente il compito di dover costruire le fasi di gioco, creando grandi spunti per gli attaccanti; funzione che Taider sa ricoprire, poiché ha una grande capacità di inserimento e molto spesso è proprio l'ex Sassuolo a mettere i brividi alla retroguardia avversaria. L'ungherese Nagy ha delle grandi doti nel controllo del pallone, oltre a riuscire a filtrarlo ottimamente; straordinaria la precisione nei passaggi effettuati, che toccano la punta del 95%. Dzemaili, invece, ha delle buone doti fisiche: il mediano svizzero lotta su ogni pallone, ricoprendo il ruolo di vero e proprio incontrista, non disdegnando anche la buona fase di impostazione.

La fase di non possesso del Bologna. Foto: PassioneCalcio

Anche il reparto offensivo è stato preparato abbastanza bene da Donadoni. Il tridente d'attacco è formato da due ali che hanno la funzione di tagliare verso il centro, mettendo in difficoltà la difesa avversaria. Occhio a Destro: l'ex centravanti della Roma è il principale marcatore rossoblù, con le sue 4 reti segnate, ma riesce anche a spostarsi indietreggiando verso la linea di centrocampo in modo da dare un contributo durante le fasi di non possesso. Diciamo che il numero 10 bolognese non è il solito attaccante che sta fermo nell'area di rigore avversaria, ma corre molto e si sacrifica insieme ai suoi compagni. Pesa l'assenza per infortunio di Verdi, che era stato un valore aggiunto nella prima parte del torneo. Per quanto riguarda la difesa, il Bologna può contare su buoni terzini tra i quali spunta Masina. Il terzino sinistro gioca un ruolo importante in fase di costruzione poiché, schierato solitamente alto, fa partire numerose occasioni da gol e ha anche una buona intesa con l'ala che ricopre il suo lato di competenza (solitamente Krejci). Meno efficiente la coppia di centrali, Gastaldello e Oikonomou: i due difensori hanno buone abilità fisiche ma soffrono molto le ripartenze avversarie. Praticamente giocatori molto veloci, come un Dybala o un Higuain, se sfrecciano in contropiede non troveranno molti ostacoli poiché i centrali vanno in affanno e i laterali fanno anch'essi fatica nel ricoprire. Insomma questo è un punto a sfavore per il Bologna che, come molte squadre di media classifica, ha delle buone qualità offensive che non riesce a bilanciare in difesa.

La fase offensiva del Bologna. Foto: ilNapolista