Vincere aiuta a vincere si sente spesso dire, figurarsi se succede ad una squadra reduce da annate ricche di batoste psicologiche e di campo, dopo che per 25 anni si era stati abituati a banchettare un po' in tutto il mondo. La Supercoppa italiana vinta contro la Juventus potrebbe essere davvero un punto importante nel percorso di risalita di questo Milan.
La pensa così anche De Sciglio che spiega l'importanza del successo di Doha nel corso di un'intervista alla Gazzetta dello Sport, anche in ottica obiettivi per il campionato: "La vittoria della Supercoppa è senz’altro un nuovo inizio, perché è il primo trofeo importante, ci dà tanta consapevolezza in più. Il discorso Champions è difficile perché la concorrenza è tanta, ma se riusciamo a essere costanti nel rendimento e risultati, è giusto avere l’ambizione di tornarci. Manca da tre anni, e sono troppi. Il trucco è non accontentarsi di quanto fatto fin qui. Evitare di fermarsi a pensare che abbiamo vinto la Supercoppa, perché ci sono altri sei mesi di stagione e dobbiamo porci l’obiettivo Champions. L’errore grave sarebbe pensare che, avendo vinto la Supercoppa, non sarebbe così drammatico fallire la Champions. Ecco, facendo così disperderemmo quella carica di cui parla Montella."
A proposito dell'allenatore del Milan, non ci possono essere dubbi sulla bontà del percorso portato avanti fino a questo momento: "La stima di Montella mi ha fatto piacere. L’anno scorso avevo giocato meno, mi serviva sentire nuovamente la fiducia del tecnico. Lui è stato il nostro uomo in più, ci ha aiutato molto. Ci ha trasmesso subito il suo metodo, cose molto diverse da quelle a cui eravamo abituati negli anni scorsi. E poi nei momenti di sofferenza ci compattiamo, cosa che fino all’anno scorso non eravamo in grado di fare. Mentalmente ci ha restituito consapevolezza, con la Juve è stata la cartolina perfetta del nuovo Milan: siamo andati sotto, abbiamo reagito e abbiamo vinto." Infine De Sciglio parla del suo sogno di essere capitano del Milan: "Mi piacerebbe molto. La fascia l’ho già indossata nelle giovanili, è bello ed è una grossa responsabilità. In Qatar è stata una sensazione magnifica. E poi essere il capitano della squadra per cui hai sempre tifato è il massimo."