Un giramondo con i guanti. Morgan De Sanctis di avventure, calcistiche e non solo, ne ha vissute eccome e, oltre alle tante parentesi italiane con le maglie di Udinese, Napoli e Roma su tutte, è passato anche da Spagna, Turchia e, infine, Francia, dove quest'anno con il suo Monaco si sta giocando sia la Ligue 1 che la Champions League. Proprio d'Europa si parla nella sua intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale ha ripercorso idealmente tutto il suo viaggio nella competizione più blasonata del Vecchio Continente.  

"La prima volta non si dimentica: Udine, stagione 2005-06. È stata l’unica occasione in cui i bianconeri sono approdati a una fase a gironi. Superammo il preliminare contro lo Sporting Lisbona e trovammo a Barcellona, Werder Brema e Panathinaikos. L’ultima partita la giocammo in casa col Barcellona. C’erano 40.000 persone e ci bastava il pari per passare. Fino all’80’ eravamo 0-0 e lo stadio faceva già la “ola”, ma nel finale Ezquerro e Iniesta rovinarono il sogno. Fummo eliminati per differenza reti dai tedeschi. Una amarezza enorme, senza contare il contraccolpo psicologico patito in campionato".

Dalla fredda Udine, alla caliente Andalusia, con il trasferimento al Siviglia che significò tantissimo per la maturazione del portiere e dell'uomo De Sanctis: "Esatto. Annata 2007-2008, anche per gli spagnoli era la prima volta in Champions. Eravamo una squadra fortissima, con Dani Alves, Jesus Navas, Luis Fabiano, Kanoute. Il titolare era Palop, ma giocai anche io e vincemmo il girone davanti ad Arsenal, Steaua e Slavia Praga. Agli ottavi incontrammo il Fenerbahce ed eravamo convinti di farcela, anche se all’andata perdemmo 3-2. Nel ritorno vincevamo 3-0, ma non tenemmo il vantaggio. Finì ai rigori e fummo eliminati. Un peccato, valevamo almeno i quarti".

Da una delusione ad un'altra, quella che secondo il portiere abruzzese è stata più dura da digerire con la maglia del Napoli"L’eliminazione agli ottavi col Chelsea ancora mi brucia. La stagione era 2011-12, anche qui la prima volta del Napoli in Champions. Sembravamo destinati a essere divorati, visto che nel girone c’erano Bayern Monaco, Villarreal e Manchester City. Invece eravamo una squadra straordinaria, con davanti Lavezzi e Cavani, e così passammo il turno e agli ottavi battemmo il Chelsea di Villas Boas per 3-1, sprecando tanto. Al ritorno, però, cambiò tutto. Era arrivato in panchina Di Matteo e gli equilibri degli avversari funzionarono. Morale: finiti i 90’ sotto per 3-1, fummo eliminati ai supplementari".

Dal Napoli alla Roma, con De Sanctis che non ricorda in maniera particolarmente felice l'avventura romana in Europa: "Nel girone c’erano Cska Mosca, Manchester City e Bayern appunto. Andò tutto bene finché non subimmo quel maledetto 7-1 in casa dai tedeschi. Quella sconfitta ci fece male nella testa e nelle gambe. Avevamo sopravvalutato le nostre forze e la pagammo cara. Nell’ultima partita ci sarebbe bastato pareggiare 0-0 in casa col City, ma non avevamo più certezze e così perdemmo anche quella per 0-2 e fummo eliminati".

Infine, il Monaco, con la speranza di riuscire a passare finalmente gli ottavi di finale. Sfida tutt'altro che chiusa quella contro il Manchester City di Pep Guardiola, con il portierone azzurro che crede nell'impresa: "Una bellissima esperienza. Abbiamo vinto il girone davanti a Leverkusen, Tottenham e Cska. Io qui sto benissimo. Abbiamo un club ben organizzato e un allenatore pragmatico come Leonardo Jardim, che è l’uomo giusto per provare a vincere anche in un campionato".

Si guarda anche alla squadra: "Tenete d’occhio Sidibé, Fabinho, Mendy, Bakayoko, Mbappé, Boschilia, senza contare che Falcao è tornato al top dell condizione. Siamo una squadra è giovane e talentuosa, ce la possiamo giocare. Certo, oggi gli inglesi sono in crisi, chissà fra due mesi come sarà la situazione, ma se passiamo il turno, potremmo essere la mina vagante. Vogliamo sognare, come la squadra che nel 2004 andò in finale, sconfitta solo dal Porto di Mourinho".

Ed infine, un parere anche sugli ottavi che riguarderanno le italiane: "L’impegno dei bianconeri è il meno difficile, e quindi sarebbe una delusione se non passasse contro il Porto. La squadra di Sarri invece ha il Real Madrid, ma il gioco dei partenopei può metterlo in crisi. Credetemi, il Napoli può essere la sorpresa del 2017".