Un retrogusto amaro contraddistingue il cenone di casa Juventus. La sconfitta di Doha brucia ancora dentro la testa dei giocatori, attualmente nel pieno delle loro meritate vacanze; lo saranno fino al primo gennaio, quando riprenderanno gli allenamenti e, contemporaneamente, riaprirà ufficialmente anche il calciomercato. Un Natale al telefono per Giuseppe Marotta, un Natale a rimuginare sulle sconfitte per Massimiliano Allegri, un Natale con gli occhi rivolti verso al futuro per tutti i giocatori. Un futuro che potrebbe riservare tre preziosi regali, possibili chiavi di volta di una stagione ancora tutta da scrivere, ma con diversi dubbi da spazzare via partita dopo partita.

Motivazioni

Una nuova cattiveria

Quella Supercoppa persa ai rigori brucia e brucerà, per come è maturata la sconfitta contro un avversario sicuramente inferiore dal punto di vista tecnico. Se però questo ciclo della Juventus ci ha insegnato alcune cose, una di queste è indubbiamente la capacità di rialzarsi e colpire ancora più forte dopo una caduta. La reazione dopo Genova parla chiaro, chiarissimo, come anche la rimonta dell'anno scorso o la cavalcata europea post-sconfitta in Supercoppa contro il Napoli. Sempre a Doha e sempre ai rigori, ma questa è un'altra storia.

La Juventus che ritroveremo a Gennaio sarà una squadra completamente diversa, non solo sotto il profilo psicologico. La fame di vendetta dopo la débacle dagli undici metri sarà incolmabile e in più, come silenziosamente predicato da Allegri, il cambiamento tattico e di atteggiamento si completerà. Perchè quel tanto agognato marzo si avvicina, e un pianificatore come il tecnico bianconero raramente sbaglia.

Joya

Il miglior Dybala

All'inizio era una coppia da sogno con Higuain, poi è stato un problema di posizionamento in campo, successivamente si è passati a un buon mese, ma tutto bloccato da un infortunio. Il rientro ha promesso bene, ma il 2017 è terminato tra diverse difficoltà. La prima parte di stagione di Paulo Dybala non è stata tutto sommato così memorabile, nonostante abbia sfiziato tutti con alcuni lampi di puro talento in più circostanze.

Allegri non ha voluto accelerare il ritorno in campo dell'argentino per due principali ragioni: la prima è la lungimiranza, la seconda è Mandzukic. Non ha voluto forzarlo, ha preferito concedergli più tempo per averlo al 100% nel 2017, affidandosi intanto allo straordinario lavoro del croato il quale è anche riuscito ad affinare l'intesa con Higuain. E' banale dirlo, forse scontato e riduttivo, ma con il vero Dybala in campo offensivamente sarà un'altra Juventus.

Completezza

Axel Witsel, il centrocampista

Il mercato di Gennaio è fatto per cogliere occasioni e puntellare la rosa. Giuseppe Marotta lo sa, è uno dei suoi diktat principali, ma allo stesso tempo è anche ben conscio che questa Juventus ha delle lacune abbastanza grosse da colmare in mezzo al campo, acuite anche dalle imminenti partenze di Asamoah e Lemina, diretti in coppa d'Africa per un paio di mesi. Uno dei rinforzi sarà con ogni probabilità Axel Witsel, con sei mesi di ritardo ma anche con quindici milioni in meno di esborso.

Il belga è quell'elemento di puro ordine, fisicità e buona tecnica che ai bianconeri è mancato come il pane fino al rientro di Marchisio, specialmente dal momento in cui Lemina ha iniziato a scendere di colpi. L'arrivo del centrocampista dallo Zenit apre una prospettiva totalmente nuova per i bianconeri, anche tatticamente: chissà che Allegri non possa pensare ad un 4-2-3-1, ad esempio, oppure potrebbe riproporre Marchisio da mezz'ala di inserimento. Altro? Tra un mese, al 90%, tutte le risposte.