Pareggio senza gol ma affatto senza emozioni a San Siro tra Milan ed Atalanta: sugli scudi le due difese, con Caldara e Romagnoli in forma smagliante, ma in generale bene entrambe le squadre. Nel primo tempo il Milan soffre la pressione ospite e fatica a costruire gioco, ma nella seconda frazione sono i rossoneri ad essere pericolosi ripetutamente dalle parti di Sportiello. Alla fine l'Atalanta si salva, Gasperini sorride per l'interruzione della serie di sconfitte, mentre Montella si tiene l'ottima prestazione pur rischiando di veder scappare una tra Juventus e Roma.
A Milano Vincenzo Montella manda in campo una formazione leggermente rimaneggiata: torna Antonelli a sinistra, mentre Bertolacci funge da perno basso del centrocampo tra Pasalic e Kucka. Panchina per Niang e Bacca, giocano Bonaventura e Lapadula. L'Atalanta invece sceglie il solito 3-5-2: c'è Kurtic a centrocampo, mentre Gomez appoggia Petagna in attacco con Conti e Spinazzola ad inserirsi sulle fasce.
Nella fittissima nebbia milanese la partita si sviluppa in maniera abbastanza fluida. Le interruzioni sono poche ed entrambe le squadre, nonostante il modulo diverso, cercano di dialogare con i propri esterni per aprire spazi in campo aperto. Le prime battute a rete arrivano da Petagna e Gomez, ma non causano preoccupazioni a Donnarumma. Proprio il giovanissimo portiere rossonero viene chiamato spesso in causa: su ogni pallone lungo, i difensori di Montella ripiegano e si affidano a lui per ricominciare la manovra. Col passare del tempo la visibilità peggiora e la partita si incattivisce un po', ma comunque non si rinuncia a giocare palla a terra. Lapadula e Petagna si danno da fare svariando su tutto il fronte offensivo, senza tuttavia trovare il grimaldello giusto per aprire la serratura della difesa avversaria.
Spinazzola sulla sinistra dà parecchi pensieri ad Abate, e da una sua scorribanda arriva la prima occasione limpida del match: palla smistata al centro, Petagna usa tecnica e fisico per entrare in area lasciandosi alle spalle tre avversari per poi concludere col mancino. Palla sull'esterno della rete, ma applausi per la giocata da centravanti di razza. Passa un minuto e di nuovo gli ospiti si fanno pericolosi: serve un gran rientro di Bertolacci per contrastare Gagliardini in area.
I bergamaschi crescono e spingono nella seconda metà del tempo, col Milan che si dimostra a due facce: diligente e brillante in difesa, con Romagnoli e Paletta mai in ritardo o fuori posto, quanto impreciso ed approssimativo negli ultimi trenta metri. L'intensità comunque è altissima, e nonostante le poche occasioni si corre tanto ed ovunque: il risultato è un match molto piacevole.
A due dall'intervallo la palla-gol arriva da chi non ti aspetti: ancora una volta Spinazzola fa fuori Abate, rientra sul destro e mette dentro per l'incursione dell'altro esterno, Andrea Conti. Grande scelta di tempo ed elevazione ottima, ma in extremis è Paletta a metterci la testa.
Tutte le emozioni mancate nei quarantacinque minuti arrivano nell'unico di recupero: su punizione del Papu Gomez impatta Gagliardini a centro area, pizzicando il grande riflesso di Donnarumma. Sulla ripartenza, Antonelli si cimenta in uno slalom gigante sulla sinistra: trenta metri palla al piede per arrivare a conlcudere col mancino. Sportiello è immobile, ma il primo palo dice di no all'esterno ex-Genoa.
All'inizio del secondo tempo l'atmosfera cambia, sia in senso letterale che metaforico: la nebbia si alza leggermente ed in soli otto minuti fioccano le occasioni. Suso prima e Kurtic poi impegnano i rispettivi portieri avversari col mancino dalla distanza, poi Bonaventura prova a coronare sempre col piede sinistro una ripartenza rapida: in area, il movimento con cui si libera di due avversari è da annali, ma la conclusione da posizione ottimale schizza in curva. Il grande ex della partita, rigenerato dall'intervallo, ci riprova al decimo: finta di destro, cambio passo e bomba mancina dal limite che fa gridare al gol mezzo San Siro, pur spegnendosi solo sull'esterno della rete. Il Milan cresce ed è senz'altro la formazione messa meglio in campo, ma l'Atalanta è tutt'altro che remissiva.
La fase centrale della seconda frazione è molto equilibrata e combattuta: si gioca molto tra le due aree di rigore e molto poco vicino alla porta. Gli ospiti rischiano però tantissimo per l'avventura di Sportiello: sulla punizione messa dentro da Bonaventura, l'estremo difensore sbaglia il tempo dell'uscita. Romagnoli lucidamente gira in mezza rovesciata e trova Lapadula: solo il muro di difensori riesce a respingere il suo destro in area piccola. Col passare del tempo però l'Atalanta perde solidità e rischia di subire: Kucka con un numero clamoroso si libera sulla destra e prova la bomba incrociata che sibila accanto al secondo palo. Al minuto 80 Montella manda dentro anche Bacca, e l'Atalanta batte un colpo: ripartenza veloce di Kessie, Toloi si fa vedere in proiezione offensiva e sul cross riesce a colpire in torsione sul primo palo. Attento Donnarumma, corner. Proprio sul tiro della bandierina è però il Milan a ripartire: Bacca porta palla, il passaggio per Suso non è preciso ma lo spagnolo si inventa un filtrante da maestro per chiudere il triangolo. Battuto Sportiello, è Conti a murare il tiro a botta sicura di Bacca. Nel finale sono quattro i minuti di recupero, in cui prima Freuler spreca un 3 - 1 nella metà campo del Milan, poi il neo-entrato Niang travolge ingenuamente Gagliardini e perde secondi preziosi. Alla fine è 0-0, un punto a testa che fa più piacere a Gasperini che a Montella, che ora rischia di veder scappare la Juventus a +10.