La Juventus non si ferma e ammazza il campionato, Higuain la trascina anche contro la Roma e porta a casa il terzo successo consecutivo dopo quelli con Atalanta e Torino. Sempre più capolista, a +7 sui giallorossi, e testa che può concentrarsi esclusivamente sul prossimo impegno a Doha: la Supercoppa contro il Milan di Montella. La gara dello Stadium è decisa, come detto in avvio, dal solito Pipita con una prodezza delle sue al 14'. Nonostante il risultato, ottima prestazione della squadra di Spalletti che attacca incessantemente nella ripresa senza riuscire a sfondare.
Le scelte di formazione
Massimiliano Allegri conferma il rombo di centrocampo, schiera Miralem Pjanic dal 1' nelle vesti di trequartista e tiene inizialmente in panchina Dybala. Il tandem d'attacco sarà ancora quello pesante, il doppio nueve, composto da Mandzukic ed Higuain. A centrocampo Sturaro, fresco di rinnovo fino al 2021, vince il ballottaggio con Lemina e completa il terzetto con gli intoccabili Marchisio-Khedira. In difesa, Rugani ancora una volta titolare assieme a Chiellini: stessa linea arretrata utilizzata nel derby, con Lichtsteiner e Sandro sulle fasce.
JUVENTUS (4-3-1-2) Buffon; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Marchisio, Sturaro; Pjanic; Mandzukic, Higuain. All. Allegri M.
Totti nemmeno recuperato per la panchina, Spalletti non rischia Salah dal primo minuto e sceglie, a sorpresa, il giovanissimo Gerson sulla sinistra del campo. Nessun trasloco, dunque, per Perotti che non deve lasciare la propria zona di competenza ad El Shaarawy. Il resto della formazione è confermata, con De Rossi e Strootman mediani di centrocampo, Nainggolan - in grandissima forma - avanzato sulla linea dei trequartisti. La retroguardia vede Rudiger ancora terzino destro, Manolas-Fazio al centro ed Emerson Palmieri sul lato mancino. In panchina l'acciaccato Bruno Peres.
AS ROMA (4-2-3-1) Szczesny; Rudiger, Manolas, Fazio, Emerson; De Rossi, Strootman; Gerson, Nainggolan, Perotti; Dzeko. All. Spalletti L.
La cronaca del match
Primo tempo
Si accendono i riflettori allo Stadium, atmosfera elettrizzante, gioco di luci degno dei migliori palcoscenici europei e adatto per lo scontro al vertice tra prima e seconda della classe. L'ingresso dei calciatori bianconeri con le note di Thunderstrock degli ACDC, la coreografia mozzafiato che celebra le glorie del passato e gli sguardi pietrificatori dei 22 in campo prima del fischio di Orsato. A battere il calcio d'inizio tocca alla Juventus, che attacca da destra a sinistra. Subito bianconeri avanti, subito Gonzalo Higuain si fa vedere con una conclusione dai sedici metri smorzata ed intercettata in presa dal portiere polacco.
Ancora il Pipita, al 7', va via di forza a Manolas sulla destra e cerca Mandzukic in mezzo: decisivo in chiusura Fazio. Duello serato che si protrae anche qualche istante più tardi quando l'argentino si avventa su un cross dalla destra e impatta da rapace: blocca con i riflessi prontissimi Szczesny e mantiene la porta inviolata. E' fluido lo schema juventino, c'è armoniosità nella distensione della manovra con il lavoro di intermedi di centrocampo e terzini fatti bene. Si vede palesemente il lavoro settimanale sul modulo.
Cresce la Juve, Higuain riesce a far saltare tutto lo stadio dai seggiolini con una prodezza da fenomeno. A 15', si trova al limite dell'area, contrasta e vince lo scontro con De Rossi, scatta in allungo verso l'area, elude con un micro-tocco la scivolata di Manolas ed esplode un mancino potente che s'infila sotto l'incrocio. Goal eccezionale da parte di un attaccante che mette in mostra tutto il repertorio che una prima punta dovrebbe avere: forza fisica, esplosività, fiuto del goal, potenza, precisione e rapidità nella giocata.
A metà della prima frazione, la Juventus si abbassa troppo e subisce un pò il ritorno dei giallorossi che gli inserimenti da ninja silenzioso da parte di Nainggolan. Non è contento Allegri, chiede più circolazione e meno lanci lunghi, abbassare i ritmi e tenere più alta la linea. In effetti, i campioni d'Italia faticano maggiormente nel corpo centrale ma concedono poche occasioni alla controparte. Al 40', grandissima la chance per la Roma, la più grande. Sugli sviluppi di un corner, la confusione generale consegna il pallone a centro area per il solissimo Manolas: conclusione accomodante con il destro murato dal groviglio di maglie davanti a Buffon. Si salva la Juve. Si chiude sul parziale di 1-0.
Secondo tempo
Nel secondo tempo, Spalletti si pente subito della mossa-Gerson ed inserisce subito il rientrante Salah, sistematosi a destra. Non passa molto prima che Allegri effettui, allo stesso modo, la sua prima sostituzione: Pjanic non ce la fa per un problema all'anca e Cuadrado entra al suo posto. Con l'ingresso del colombiano, Allegri varia anche il modulo tornando all'assetto iniziale visto con il Toro: 4-3-3 con il numero 7 a destra, Higuain centrale e Mandzukic defilato a sinistra. La carta Cuadrado dà i primi effetti appena due minuti dopo, con un contropiede veloce in mezzo al campo sfociato nel reclamo di Mandzukic per un tocco in area da parte di Fazio.
Tanta lotta in mezzo al campo intorno al 60', poche le occasioni da rete da ambo le parti. Prova qualche accelerazione in mezzo al campo Nainggolan, il più propositivo tra i giocatori giallorossi: fantastiche le letture in anticipo di Rugani, sempre in anticipo rispetto all'avversario. Al 68', il ritorno al 3-5-2. Qualche problema per Lichtsteiner, entra Barzagli che torna dall'infortunio alla spalla con largo anticipo. Il cambio di modulo sembra disorientare la Roma, i bianconeri vanno vicinissimo al raddoppio con Sturaro: parata da felino di Szczesny sul potente rasoterra del centrocampista.
L'ultimo quarto d'ora è quasi tutto di marca giallorossa con la Juve rintanata nella propria metà campo e la lupa che attacca insistentemente con un arsenale offensivo rinforzato dall'entrata di El Shaarawy. Le chances clamorose sono da parte dei difensori centrali, che da punizioni da fermo, vanno vicini al pareggio: prima Fazio si ritrova a pochi centimetri stoppata prodigiosamente da Rugani; poi Manolas, che non arriva in tuffo d'angelo. Dybala fa il suo ingresso all'81', rimpiazza l'applauditissimo Higuain, e scocca il primo tiro nemmeno un minuto dopo: conclusione bloccata da Szczesny. Indispensabile l'apporto della Joya, che subisce una marea di falli, tenendo il pallone e guadagnando minuti preziosi. Non succede più nulla, Orsato fischia tre volte e la Juventus vola a +7 grazie al Pipita.