La Nazionale di Giampiero Ventura, con i tanti giovani che il campionato sta mettendo in vetrina, potrebbe subire un processo di radicale rinnovamento nei prossimi mesi, senza ovviamente perdere di colpo giocatori d'esperienza, fondamentali per aiutare i nuovi ragazzi che si approcciano alla maglia azzurra. Tutti insieme con l'obiettivo comune di andare ai prossimo Mondiali di Russia 2018.
Il CT alla Gazzetta dello Sport ha parlato anche della sua Italia: "Con l’Albania è una partita molto più delicata e difficile che con la Spagna. Ma, se vinciamo, poi in Spagna giocheremo una gran partita, almeno finché ce la faremo: sarà il 2 settembre... Sono sicuro di una cosa: se ci qualificheremo, faremo un gran Mondiale. Serietà e disponibilità dei ragazzi non possono che portare risultati. Se mai l’Italia un giorno vincerà un Mondiale potremo dire di aver piantato i semi." Un primo germoglio sembra essere quello del Gallo Belotti che Ventura conosce molto bene per averlo allenato al Torino: " Non bisogna aver fretta. Belotti l’avevo voluto al Torino: si vedeva che aveva qualità, nel derby ha giocato da capitano. Ha enormi margini di miglioramento, rallenterà solo pensando di essere arrivato. Ma non credo che la clausola di 100 milioni inciderà, ha troppa voglia di riuscire."
Senza per questo dimenticare altri attaccanti che stanno facendo bene: "E Immobile cosa dovrebbe dire? È uno che incide tanto. E altri arriveranno, Pavoletti, Lapadula, Petagna che gioca benissimo ma fa pochi gol, Zaza e Gabbiadini che hanno dato poco rispetto alle potenzialità." Berardi, invece, ha fatto vedere cosa può fare e Ventura sembra volerlo aspettare, così come altri esterni: "Berardi per me è una punta esterna di grande qualità che adesso deve dimostrare il suo valore anche in Nazionale. E sia chiaro che non l’ho scaricato: al di là dell’infortunio, in tre giorni non avrei potuto sfruttarlo. Lui come gli altri esterni Insigne, El Shaarawy..." Questa abbondanza di esterni sembra spingere per un passaggio al 4-2-4: "In questo periodo abbiamo carenza di centrocampisti e abbondanza di esterni. Sfrutto queste qualità e realizzo quello che volevo fare. Il 4-2-4 piace ai giocatori."