Partita incredibile allo stadio Atleti Azzurri d'Italia. Che sarebbe stata una sfida strana lo si era capito fin dai primi minuti, con l'Atalanta che aveva iniziato subito a spingere forte, fallendo però tutte le occasioni in rapida successione. L'Udinese dovrà iniziare a ricordare Karnezis come uno dei portieri più forti della propria storia. Anche in questa sfida è stato autore di prodezze, sia sui nemici che sugli amici (da campione il riflesso sul tocco all'indietro di Widmer, che ha rischiato di fare un pregevole autogol). Quando non ci è arrivato il muro greco, ci ha pensato la traversa a salvare i friulani. Tralasciando il perchè Kurtic sia stato lasciato completamente da solo in area, bisogna dire che lo sloveno ha sprecato quello che era praticamente un rigore. Ha peccato poi di sufficienza Petagna, che si è visto calciar via il suo tocco ravvicinato da un Danilo versione "tutte le ribattute sono mie". Infine anche la mira dei nerazzuri è stata rivedibile, dato che Conti ha sprecato un cross sul secondo palo di Gomez che era praticamente un cioccolatino solo da scartare e gustare con gioia. Finito di analizzare i demeriti della Dea, possiamo passare ai meriti dell'Udinese, che ha vinto sicuramente grazie ad una grossa dose di fortuna, ma che ha anche mostrato capacità di soffrire e il cinismo richiesto solo pochi giorni fa, dopo la vittoria sul Bologna.
Nel primo tempo Delneri ha sorpreso un po' tutti. Si sapeva che Badu era al lavoro per potersi anche destreggiare come ala destra, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che la partita con l'Atalanta sarebbe stata quella giusta per vedere questa novità dal primo minuto. Sostanzialmente si può dire, con relativa certezza, che l'esperimento è rimandato ad un futuro per ora remoto (per non dire bocciato). Con il ghanese posizionato nel tridente d'attacco, l'Udinese alla fine si è trovata a giocare sostanzialmente con un 4-4-2. Il risultato è presto detto, la squadra non è mai riuscita a creare delle azioni da gol, la manovra è stata inesistente e c'è stata una grande sofferenza per un'ora di gioco abbondante. Sicuramente ha influenzato in negativo anche la brutta prestazione di Hallfredsson, che ha perso tantissimi palloni e non è riuscito a pressare mai come si deve. Che la fortuna fosse dalla parte dei friulani è stato evidente però in occasione del gol di Duvàn Zapata, che è caduto, si è rialzato, è ricaduto e si è di nuovo rimesso in piedi, per scaricare poi un bolide in rete. Oltre che la Dea Bendata, in pochissimi possono dire di aver vinto due rimpalli consecutivi, in quella rete c'è stata tanta rabbia, quella che il colombiano raramente mette in mostra e che tutti gli chiedono. Ad oggi è a quota cinque reti, che è un buon bottino, ma chissà, se avesse giocato tutte le partite così, dove potrebbe essere ora. Il gol del pareggio di Kurtic a inizio ripresa è sembrato quasi doveroso, con la difesa bianconera che si è dimostrata di nuovo svagata, come in larghi tratti della sfida.
Poi però Delneri ha messo in campo tutta la sua esperienza e bravura, facendo capire perchè sia il più adatto per allenare questa squadra. Stop all'esperimento di Badu, fuori lo scialbo Halfredsson per abbassare il ghanese sulla linea dei mediani ed inserire un altro attaccante di ruolo come Perica. Con un tridente vero in campo le zebrette hanno continuato a soffrire per qualche minuto, ma poi l'inerzia del match è lentamente cambiata. L'Atalanta, abbassandosi per la stanchezza, ha permesso ai friulani di riequilibrare la sfida. Le fasi di stallo possono essere sbloccate solo con episodi o giocate d'alto livello. L'Udinese, per sua fortuna, ha un giocatore in grado di spezzare lo status quo, ovvero Fofana. Il francese, appena ha avuto lo spazio necessario, ha subito esploso il suo destro a giro dalla distanza, che è ormai marchio di fabbrica. La palla disegna un arcobaleno e si insacca nel sette, con lo sguardo di Sportiello che esprime un misto di incredulità e disperazione. Con Iachini era quasi finito nel dimenticatoio, il tecnico infatti lo vedeva più schermo davanti alla difesa che mezzala. Delneri invece, il quale aveva espresso parole di elogio per lui ancora prima di arrivare in quel di Udine, gli ha da subito dato le chiavi del centrocampo. L'ex City ha risposto ripagando immediatamente la fiducia accordatagli, come dimostra il fatto che non abbia mai perso un minuto sotto la guida del tecnico di Aquileia. Tocchi pregevoli (suo anche l'assist per il sigillo finale di Thereau), tanta corsa e un gran tiro dalla distanza fanno sì che sia un elemento ormai imprescindibile. Ha ancora tante cose su cui deve migliorare. Perde infatti ancora tanti palloni e non è molto tranquillo quando ha la palla tra i piedi. A ventun'anni però ha ancora tutto il tempo per migliorare e l'Udinese potrebbe aver finalmente scovato di nuovo un campioncino. Intanto tutto l'ambiente si gode le sue giocate in grado di spostare gli equilbri e di portare punti pesanti in cascina (reti decisive già in due partite: Palermo e Atalanta).
Contro la Dea, l'Udinese ha messo in mostra il cinismo lasciato in soffitta nel successo con il Bologna. Sono sì arrivate due vittorie di fila, ma questo è anche sintomo di equilibri che vanno ancora trovati. La difesa con Samir come terzino sinistro è parsa essere più solida, ma è anche vero che, se il centrocampo funziona poco, il pacchetto davanti a Karnezis soffre da matti. Per risolvere certe magagne sicuramente sarà molto utile il mercato di gennaio, andando a completare la rivoluzione della rosa cominciata in estate. Capire il perchè la mediana funzioni bene una partita sì ed una no sarà compito di Delneri. Sicuramente fa strano vedere Hallfredsson giocare una partita ottima lunedì e una deludente già la domenica successiva. Probabilmente paga la lunga assenza, ma ai bianconeri serve trovare un undici di partenza a cui affidarsi ad occhi chiusi, altrimenti si continuerà ad assistere a continui sali e scendi. La prossima sfida è il match salvezza in casa con il Crotone. Mancherà sicuramente capitan Danilo, squalificato. Al suo posto in settimana saranno con tutta probabilità sperimentati Molla Wague, Angella e Samir (in quest'ultimo caso, con inserimento di Alì Adnan a sinistra). Da valutare poi le condizioni di Penaranda, alle prese con l'ennesimo malanno, e Kums, uscito malconcio dalla sfida con l'Atalanta. Vedremo se anche in questa partita Delneri porterà qualche novità. Ormai le ha provate praticamente tutte, è ora però di trovare un modo di giocare a cui dare continuità per poter fare il tanto agognato salto di qualità.