Contro il Bologna, oltre che la vittoria, per l'Udinese sono arrivati altri segnali importanti. Ovviamente quel che è rimasto nei cuori di tutti i tifosi è stato il gol di capitan Danilo allo scadere, che ha coronato il centoventesimo anniversario del club ed ha anche riavvicinato, forse definitivamente, giocatore e sostenitori. Ci sono però anche altre cose che meritano la giusta considerazione. Come, per esempio, le novità tattiche apportate da mister Delneri, importanti e che hanno permesso di risolvere, in teoria, almeno due dei tre dubbi di formazione che assillavano ogni notte il tecnico di Aquileia. C'è però anche da mettere il focus sulla scarsissima lucidità degli attaccanti sottoporta, dato che contro i felsinei ci sono state almeno cinque limpide occasioni da gol fallite clamorosamente, con il rischio pareggio che è stato dietro l'angolo.
In difesa Delneri ha finalmente deciso di dire basta con lo spostamento di Felipe a sinistra. L'ex Inter in quel ruolo non ha mai mostrato solidità ed è veramente difficile comprendere perchè Samir sia stato messo in panchina, dato che, sia con Iachini che con il nuovo tecnico, aveva sempre ben figurato da terzino sinistro. Sempre tenendo in considerazione che quello non è il suo ruolo naturale. Alla fine l'ex Flamengo è tornato sulla fascia, con Felipe al centro, e la difesa è tornata a non subire gol dopo undici partite. La cosa non è casuale. Dunque, almeno fino a gennaio, dove sarà comprato con tutta probabilità un terzino sinistro (Alì Adnan deve crescere ancora tanto), la fascia sembra aver trovato il suo padrone. A centrocampo invece Delneri ha invertito il paradigma. Kums, regista di ruolo e ormai considerato imprescindibile come schermo davanti alla difesa, è stato, un po' a sorpresa, schierato mezzala, con l'inserimento di Hallfredsson come incontrista basso. Questo ha aperto nuovi orizzionti. L'islandese aveva il compito di non schiodarsi dalla sua posizione, aiutando la retroguardia facendo da filtro (cosa che gli è riuscita benissimo), e il belga si è potuto così sganciare ripetutamente per attaccare ed aiutare il trio offensivo, cosa che prima non poteva fare. Grazie a questa novità, il 4-3-3 si è spesso trasformato in 4-1-4-1 o 4-2-3-1, a seconda dei movimenti di Fofana e Kums. Un' imprevidibilità che ha sicuramente messo in difficoltà il Bologna, che, a parte la sortita pericolosissima di Destro ad inizio partita, poi non è più riuscito a salire come si deve. Centrocampo e difesa sembrano così aver trovato una propria fisionomia. Purtroppo la stessa cosa non si può dire per l'attacco.
La fase offensiva contro il Bologna è stata estremamente produttiva, frutto soprattutto dei perfetti movimenti che l'Udinese è riuscita a produrre dalla cintola in giù. Purtroppo però la casella dei gol ha rischiato seriamente di restare ferma sullo zero, non fosse stato per l'incredibile invenzione di Danilo. Duvàn Zapata e Perica hanno commesso errori imbarazzanti sottoporta. Se il croato può essere giustificato dalla giovane età e anche dal fatto che raramente ha commesso errori del genere in passato, il colombiano inizia a preoccupare. Il giocatore del Napoli è considerato la punta di diamante della squadra, ma sta inanellando una serie di errori piuttosto gravi. Genoa, Torino, Bologna... le partite connotate da reti fallite iniziano ad essere tante. La sua titolarità non è assolutamente in discussione, ma la squadra ha bisogno della sua verve per poter cambiare la marcia, altrimenti bisognerà iniziare a studiare qualche alternativa. Thereau invece ha dato segni di stanchezza. Anche lunedì ha corso tanto, ma giocando in modo un po' anarchico e facendo partire conclusioni veramente scialbe. Un turno di riposo non è un'idea così assurda. Resta poi il problema legato a De Paul, il dubbio di formazione tutt'ora irrisolto. L'argentino è tornato titolare dopo la parentesi Matos, mostrando meno attaccamento nei confronti del pallone, ma rimanendo avulso dal gioco. Dovrebbe essersi riguadagnato in parte la fiducia, ma l'affermazione del tridente passa anche per un suo cambio di passo.
Contro l'Atalanta dunque la formazione ricalcherà quanto visto nella scorsa giornata, anche se Delneri ha voluto mantenere l'attesa in conferenza. L'unico ballottaggio è legato a Thereau, con Perica che desidera ardentemente un'altra occasione dal primo minuto. Per il resto la formazione base sembra essere fatta. In porta ci sarà Karnezis, davanti a lui Widmer, Felipe, Danilo e Samir. Trio di centrocampo composto da Hallfredsson, Kums e Fofana. De Paul, Duvàn Zapata ed uno tra Thereau, Perica e Matos a completare il reparto. La differenza principale è legata al modo di giocare dell'avversario. A differenza dei felsinei infatti, che lasciavano il solo Destro davanti per puntare tutto sulle ripartenze e sulla cattiveria del bomber ex Siena, i bergamaschi hanno un fase offensiva molto importante. Il funambolo Gomez, il potente Kessiè e il gigante Petagna saranno un test molto più probante per questa Udinese, che deve dimostrare una volta per tutte di aver superato certe problematiche.
Probabile formazione (4-3-3): Karnezis; Widmer, Danilo, Felipe, Samir, Hallfredsson, Kums, Fofana; Thereau, Duvàn Zapata, De Paul.
I convocati
Portieri: Karnezis, Perisan, Scuffet
Difensori: Adnan, Angella, Faraoni, Felipe, Danilo, Heurtaux, Samir, Wague, Widmer
Centrocampisti: Badu, De Paul, Fofana, Hallfredsson, Kums, Jankto, Evangelista
Attaccanti: Matos, Perica, Thereau, Zapata