Ieri sera allo Juventus Stadium è andata di scena l'ultima gara valida per il girone H di Champions League: i bianconeri hanno ospitato i croati della Dinamo Zagabria, un club che da anni sforna tantissimi talenti che vanno a finire nelle migliori squadre d'Europa oltre che pedine importanti per la Nazionale a scacchi biancorossa (vedi lo juventino Pjaca o il napoletano Rog). Una partita da cui la Juve non aveva molto da chiedere, ma era importante non fare brutte figure e terminare il girone da capolista. Ora c'è da attendere solo l'esito dei sorteggi di lunedì per scoprire il prossimo euroavversario.
Il tecnico bianconero Massimiliano Allegri opta per un largo turnover in modo da far rifiatare chi ha giocato molto in queste ultime partite (visto il filotto di impegni che lo aspetta fino a Natale), quindi spazio ad alcune seconde linee. Neto in porta sostituisce il capitano Gigi Buffon; difesa a tre con Benatia, Rugani ed Evra. L'ex centrale dell'Empoli sta vivendo un momento di forma straordinario e sta entrando sempre di più negli schemi della squadra: magari in un futuro prossimo potrebbe strappare una maglia da titolare ad uno della BBC (il trio simbolo della retroguardia bianconera e della Nazionale italiana degli ultimi anni, formato da Barzagli, Bonucci e Chiellini). A centrocampo viene costruita la linea di mediana con Marchisio in cabina di regia, Lemina e Pjanic in posizione leggermente più avanzata; poi si dà spazio ad Asamoah nella posizione di interno sinistro (ricoperta con difficoltà) e Cuadrado (che nel secondo tempo viene fatto arretrare in difesa come terzino). In attacco viene schierata la coppia Higuain-Mandzukic.
Le prime battute del match sono abbastanza piacevoli, con i bianconeri che si rendono subito pericolosi con le giocate di Pjanic. L'ex romanista effettua prima un tiro da fuori che non impensierisce l'estremo difensore della Dinamo, Livakovic, poi fornisce un assist a Higuain che da buona posizione non riesce a trovare il guizzo vincente. Miralem finalmente sta ritrovando se stesso dopo le prestazioni deludenti di inizio stagione, anche perché tatticamente Allegri gli ha trovato la giusta posizione: le doti tecniche del bosniaco non erano adatte per fare il regista vero e proprio, ma per stare in posizione un po' più avanzata in modo da gestire molto il pallone e creare le occasioni da gol. Posizione quanto mai azzeccata da parte di Allegri poiché Pjanic, nella nuova sistemazione, dà un grande contributo in fase realizzativa e di possesso palla. Dopo l'arrembaggio iniziale, la Vecchia Signora cala di intensità: gli avversari non si sbilanciano più di tanto e il tecnico livornese sta già con la testa a domenica per la gara contro il Torino. Ci pensa sempre Pjanic a fare qualche squillo agli avversari, prima con un colpo di testa ravvicinato e successivamente con una punizione respinta a fatica dal portiere dei croati.
Nella ripresa il ritmo della Juve accelera decisamente e riesce a trovare anche il gol: Lemina crea scompiglio nell'area di rigore avversaria e serve Higuain che lascia partire un destro a cui Livakovic non può nulla. Per Gonzalo si tratta della decima rete stagionale, tra campionato e Champions. Sull'1-0 la Juve cerca di amministrare il gioco con un ampio possesso palla fino a quando non arriva il raddoppio, firmato da Rugani: il numero 24, lasciato colpevolmente da solo da parte dei giocatori della Dinamo, colpisce di testa e va ad insaccare su calcio d'angolo battuto dal solito Pjanic. Nell'ultimo quarto d'ora la partita si fa interessante anche con l'ingresso di Paulo Dybala: la Joya effettua delle prove di rodaggio con alcune giocate sempre con lo stesso movimento (parte dalla destra e si accentra cercando di sorprendere il portiere avversario con qualche conclusione), ma nulla di più.
La Juventus conquista la quarta vittoria nella competizione europea ed archivia la pratica girone di Champions deliziando anche il proprio pubblico. Ora si pensa ai difficili impegni di campionato con Toro e Roma e alla Supercoppa italiana contro il sorprendente Milan di Montella: ce la faranno Buffon & co. a chiudere il 2016 da primi della classe e con un altro trofeo?