Vince, ma non convince affatto, la Fiorentina di Paulo Sousa, che torna al successo tra le mura amiche in campionato dopo quattro pareggi consecutivi, salendo a quota ventitre in classifica. Cade, ancora, il Palermo, nonostante una ottima gara che aveva visto Jajalo impattare su punizione il gol nel primo tempo di Bernardeschi. Rosanero che, nel corso della ripresa, si erano fatti preferire andando vicini anche al vantaggio in un paio di occasioni. La decide Babacar nel recupero.
Fiorentina a trazione anteriore per Paulo Sousa, che con Kalinic sceglie Babacar e, sugli esterni, piazza Bernardeschi e Tello. Ilicic alle spalle delle due punte, con Borja Valero e Vecino mediani. Tomovic, Astori e Salcedo a protezione di Tatarusanu. Molto coperto il Palermo di Corini, che piazza Nestorovski di punta con Quaison alle spalle. Morganella e Aleesami i due esterni di centrocampo, con Hiljemark e Chochev mezzeali. Pezzella nella linea dei tre difensori.
E' la squadra di casa ad avere il pallino del gioco in mano fin dalle prime battute, anche se la prima nitida occasione è per gli ospiti: Quaison prende il tempo alle spalle di Tomovic, che dopo l'errore rovina sulle spalle dell'attaccante palermitano; per Giacomelli si gioca, graziando il centrale viola in maniera del tutto erronea. La squadra di Corini non rinuncia a pressare alta, mettendo spesso in difficoltà il fraseggio dei gigliati nella propria metà campo. Il fraseggio dei toscani risulta spesso sterile, mentre Babacar si fa preferire nel gioco aereo: l'africano spacca in due la difesa ospite prima di servire Kalinic nello spazio, ma il suo sinistro viene deviato in angolo. Lo stesso attaccante croato due minuti più tardi realizza di testa, ma l'urlo gli viene strozzato in gola dal guardalinee che ravvisa un offside inesistente. I pericoli corsi fanno arretrare il baricentro dei rosanero di qualche metro, con Vecino e Kalinic che sfiorano il vantaggio nel giro di due minuti: l'uruguagio calcia al lato dal limite, mentre il balcanico incrocia di destro, ma senza angolare a sufficienza.
La Fiorentina si riversa in attacco, lasciando spazio alle ripartenze avversarie: Hiljemark apre per Quaison, che stacca bene, ma gira con scarsa precisione. La gara è aperta e pimpante, con i viola che anche sugli esterni - spesso a sinistra - provano a sfondare: Bernardeschi si mette in ritmo saltando Morganella, ma Kalinic spreca in malomodo la sua assistenza. L'insistenza delle offensive dei padroni di casa viene premiata alla mezz'ora inoltrata, quando Aleesami para la conclusione mancina di Tello: il conclave a tre - Bernardeschi, Ilicic e Kalinic - elegge l'azzurro, che realizza spiazzando Posavec. Il Palermo accusa il colpo e l'estremo difensore rosanero si lascia sfuggire il destro dal limite dello sloveno: sulla respinta Babacar insacca, ma Giacomelli annulla per una carica dell'ex Modena, alquanto dubbia. Il numero uno ospite si riscatta poco dopo, quando salva sullo stesso senegalese prima e su Vecino successivamente evidando il raddoppio poco prima dell'intervallo.
La ripresa inizia così come si era chiuso il primo tempo, con le squadre che pensano più ad offendere che a difendersi. E' il Palermo, alla prima occasione, a colpire ed impattare nel punteggio: Jajalo è impeccabile da fermo, con Tatarusanu che non vede partire la sfera e non riesce ad intervenire. Il gol da fiducia agli ospiti, mentre la Fiorentina si sfilaccia lasciando fin troppi spazi ai rosanero, che addirittura vanno vicini il vantaggio: sugli sviluppi di un corner, Quaison calcia di destro al volo, sfiorando la traversa. Il pericolo fa rallentare i ritmi alla squadra gigliata, che si riposiziona in campo anche se di rado riesce a pungere sulla trequarti avversaria: Ilicic è impreciso, così come Tello e Babacar, mentre Kalinic e Bernardeschi spariscono con il passare dei minuti. A metà ripresa i primi cambi, con Sousa che ridisegna la sua viola con Badelj per un opaco Tello.
La musica tuttavia non cambia e, nonostante la velleitaria conclusione di Ilicic dalla distanza, è sempre il Palermo con Nestorovski a sfiorare il vantaggio: la conclusione del macedone è però larga di poco. La squadra di casa si scuote a ridosso della mezz'ora: lo sloveno entra finalmente in partita e, dopo un numero d'alta scuola su Aleesami, si accentra e calcia a lato. Kalinic e Borja Valero cercano sugli esterni la superiorità, ma i rispettivi suggerimenti a centro area risultano imprecisi per i compagni appostati in area. Negli ultimi dieci minuti la pressione dei viola è costante ma spesso fumosa e grossolana, senza particolare costrutto e lucidità. E' un calcio d'angolo, però, che decide la sfida al novantaduesimo: il cross di Zarate è preciso sul secondo palo, Kalinic si fa largo in maniera non propriamente ortodossa, liberando Babacar sul secondo palo che incrocia di testa ed insacca per il definitivo vantaggio.