A tutto Gonzalo Higuain, tra le pagine del Corriere della Sera. L'attaccante è, per un motivo o per l'altro, il giocatore più chiacchierato degli ultimi mesi: prima il trasferimento, poi i presunti problemi di forma fisica, passando per i primi gol in bianconero e soprattutto quello al Napoli. Ora, però, domina la scena il suo digiuno da gol. "Che parlino bene o parlino male di me, l'importante è che se ne parli, mi ripete mia madre. Mi dice anche che l'anno scorso ho abituato male tutti e adesso se non segno per 4 partite è un macello. Ma tutto questo mi fa bene, è un motivo per dare di più", afferma lui nell'intervista.
"Alla Juve ci sono giocatori che hanno vinto tutto eppure hanno ancora fame"
Un messaggio forte, chiaro, diretto, come quello lanciato riguardo la mentalità che ha scoperto a Torino: il mondo bianconero è una dimensione inaspettata per chi viene da fuori, perchè "ci sono giocatori che hanno vinto tutto eppure hanno ancora fame, ed è questo che porta lontano", spiega Higuain, portando gli esempi di Barzagli e Buffon, due che "danno tutto per il calcio". Il portiere bianconero era stato tra i primi a prendere le difese del Pipita, attaccato spesso dopo le prime panchine in bianconero, quando Allegri preferiva inizialmente affidarsi a Mandzukic, meglio integrato nel sistema di gioco e nell'ambiente: "Sono arrivato in una squadra dove compagni, allenatore e modulo per me sono nuovi, e sta andando come immaginavo: ho fatto 9-10 gol in 19 partite, giocando quasi sempre. E quando mi è toccato andare in panchina, ci sono andato. Sono decisioni dell'allenatore e devo fare gruppo e avere l'umiltà di capire. In ogni caso, siamo l'unica squadra prima sia in campionato che in Champions, e non mi sembra poco".
Già, perchè il rendimento sotto il profilo dei risultati per la Juventus è più che positivo, anche se la fluidità di gioco stenta ancora a decollare. Essere però in piena corsa per gli obiettivi è però un ottimo punto da cui iniziare il mese di dicembre, caldissimo per stilare le gerarchie in Serie A: "Adesso dipende da noi vincere o perdere. Se perdiamo, è perchè abbiam fatto male, semplice. Dobbiamo migliorare tanto nel modo di giocare, perchè abbiamo calciatori fortissimi per poterlo fare. E dobbiamo scendere in campo sempre con l'atteggiamento giusto".
Un atteggiamento giusto che in quel di Genova è mancato, ma che dovrebbe tornare in voga sabato sera, quando la Juve affronterà l'Atalanta tra le mura amiche: "Loro sono in un gran momento, verranno a fare un grande partita, ma vincere dipende solo da noi".