Nella tana andalusa l'aria si fa rarefatta, la respirazione va in affanno, la pressione aumenta, la partita diventa un macigno per le sorti delle due squadre. Al Sanchez Pizjuan di Siviglia, quasi un anno dopo, è ancora ospite la Juventus di Massimiliano Allegri. Valeva il primato nel girone allora, vale il primato anche quest'oggi. Il terreno di demarcazione nel girone H corrisponde ad appena due lunghezze, espugnando il fortino di Sampaoli i bianconeri si garantirebbero l'accesso agli ottavi da primi della classe. La spedizione avverà da decimati, con l'assenza in extremis di Gonzalo Higuain che si aggiunge ai lungodegenti Dybala, Pjaca, Barzagli e Benatia. 

Corsa sotto la curva dopo il 3-0 al Pescara | Foto: lastampa.it
Corsa sotto la curva dopo il 3-0 al Pescara | Foto: lastampa.it

La testa correva già alla sfida di Champions dal 69' di Juve-Pescara, quando Hernanes esultava con un salto carpiato il tris ai biancazzurri. Una vittoria preziosa ai fini della classifica, utile per distanziare le seconde: Roma e Milan, ora, a -7. Se i bianconeri con il freno a mano tirato in campionato accumulano un dislivello così netto, non si può dire la stessa cosa in coppa. Sulla falsa riga delle performance nazionali, la Juventus ha acquisito due successi e due pareggi sfoderando scarsa lucidità, poco atletismo e un super Buffon. All'andata, contro i sevillistas, il risultato fu 0-0. Il Siviglia, ancora con la tabella "lavori in corso", scelse la via dell'ostruzionismo arroccandosi per tutto l'arco dei 90' nella propria trequarti. La traversa di Higuain, poi, certificò la serata negativa. 

Bianconeri super in trasferta: due vittorie su due

Le due gioie sul suolo internazionale arrivano nelle successive due partite, quando Dinamo Zagabria e Lione devono capitolare davanti al proprio pubblico. Percorso netto quello della Vecchia Signora in trasferta: due match disputati, sei punti conquistati, cinque reti realizzate e zero subite. Non c'è due senza tre, recita un famoso proverbio ed espugnare anche il fortino andaluso dovrebbe essere giusta conseguenza. Gli elementi da mettere in campo dovranno essere molteplici, dato che i rivali hanno negli elevati giri del motore la loro forza maggiore. Attendere ordinatamente, senza appiattirsi e schiacciarsi troppo, e ripartire con le frecce esterne potrebbe rivelarsi la soluzione migliore. 

Al Pizjuan sarà diverso ammette l'allenatore argentino: "Dobbiamo cercare di vincere imponendo il nostro gioco". Allegri recupera dal 1' Claudio Marchisio che sarà il perno del centrocampo titolare, insieme a Sami Khedira e Miralem Pjanic. La coperta offensiva, invece, diventa sempre più corta a causa del forfait di Higuain. In avanti, gli unici due disponibili sono Mandzukic e Kean. Il talento classe '00 brama di debuttare anche nella massima competizione europea per club, dopo aver assaggiato la Serie A sabato sera. Le diverse assenze costringono Allegri a varare un modulo che rievoca ricordi agro-dolci: il 4-5-1 ammirato a Monaco lo scorso Marzo. Due terzini naturali come Evra e Dani Alves con Alex Sandro e Cuadrado rispettivamente davanti per cercare di offendere in contropiede contro una squadra che proverà a dettare legge.

Come a Monaco, 4-5-1 con Sandro e Cuadrado ali di centrocampo

Le variazioni rispetto agli ottavi dello scorso anno riguardano soprattutto gli interpreti. All'Allianz Arena presero parte all'epico scontro Barzagli, Lichtsteiner, Hernanes, Pogba e Morata. I primi tre sono fuori per problemi fisici, scelte tecniche e quant'altro; gli altri due, hanno abbandonato la causa bianconera in estate per emigrare verso i loro nidi adolescenziali, rispettivamente al Manchester United e al Real Madrid. Questa sera, a rimpiazzare i nomi sopracitati ci penseranno Rugani e Marchisio, le new entry Dani Alves e Pjanic e Mandzukic dal 1'. 

(4-5-1) Buffon; Dani Alves, Bonucci, Rugani, Evra; Cuadrado, Khedira, Marchisio, Pjanic, Alex Sandro; Mandzukic. 

L'esultanza sevillista nel 2-3 al Deportivo | Foto: orgullobiri.es
L'esultanza sevillista nel 2-3 al Deportivo | Foto: orgullobiri.es

Il Siviglia ha trovato la propria dimensione con l'avvento di Jorge Sampaoli, allenatore che riesce meglio a coniugare il pragmatismo con il gioco e la fisicità. Come molti altri sudamericani, l'entrenador albiceleste ha studiato dal maestro per eccellenza, laureto in "follia e altre cose": Marcelo Bielsa. L'ultima uscita in Liga Santander è soltanto l'ultima delle pazze partite giocate in stagione dagli andalusi. Nella trasferta di La Coruña, il Siviglia s'impone rimontando da 2-0 a 2-3: sotto al 42' di due reti, accorcia due minuti dopo e nel finale di partita assesta il doppio colpo saccheggiando i tre punti con Vitolo e Mercado. Terza posizione, ora, in campionato: 24 punti in cascina, a due lunghezze dal Barcellona - che ha compiuto il sorpasso la settimana precedente nello scontro diretto - e ben sei dalla capolista Real Madrid

Dopo lo 0-0 di Torino, tre successi di fila in coppa per il Siviglia

Discorso diverso, invece, nel gruppo di Champions League dove gli spagnoli detengono trono e scettro al momento con 10 punti. Dopo lo 0-0 cercato ed ottenuto a Torino, sono stati infilati tre successi consecutivi che hanno dato il largo all'ascesa iberica. Prima l'1-0 casalingo ai danni del Lione, stesso identico risultato nella trasferta croata a Zagabria e infine, pioggia di goal al Pizjuan nella scorsa giornata sempre contro la Dinamo (4-0). Lo stampo camaleontico fornito da Sampaoli si rivela essere un vantaggio non da poco nel reprimere i punti di forza avversari, anche grazie all'enorme duttilità di cui può disporre in diversi giocatori. 

Nel match d'andata, il Siviglia si mise a specchio per incentrare la partita sgli 1vs1 e sul contatto fisico. Il piano riuscì alla perfezione, mandando la Juventus in una stringente morsa fatta di pressing e maglie fitte. A disporsi in maniera differente questa volta sono i bianconeri mentre i padroni di casa dovrebbero confermare il 3-4-2-1 di campionato, dato che l'obiettivo è vincere imponendo il proprio gioco. Due terzini dalla grande spinta offensiva presidiano le fasce, mentre la qualità di Nasri raggiunge la mediana affiancandosi alla quantità di N'Zonzi. Fuori Ganso e Sarabia, alle spalle di Luciano Vietto ci saranno Vazquez e Vitolo a formare le "tres V". Rami sostituisce Carriço al centro della difesa. 

(3-4-2-1) Rico; Mercado, Rami, Pareja; Mariano, N'Zonzi, Nasri, Escudero; Vazquez, Vitolo; Vietto.