La Juventus cala il tris sul Pescara, raggiunge quota 33 punti in classifica e stacca momentaneamente di sette la Roma. Testa rivolta, ora, esclusivamente, alla trasferta di Siviglia dove non basterà il compitino per superare gli andalusi. La partita di ieri sera ha rispettato in piena regola i dettami di Allegri, con la calma e la tranquillità di chi sa che alla fine il goal arriverà. Un Khedira in formato agosto apre le marcature, Mandzukic ghiaccia il risultato ed Hernanes, tra i migliori, estrae una conclusione dai trenta metri sulla quae Bizzarri può nulla.

I biancazzurri di Massimo Oddo centrano la quinta sconfitta consecutiva. Questa volta, però, la battuta d'arresto assume connotati differenti a causa dell'introduzione del nuovo assetto, il 3-5-2 varato per contrastare posizionalmente le ondate avversarie. Lo schema ha retto abbastanza bene nei primi quaranta minuti, salvo poi cedere sotto la progressiva crescita fisica e atletica di Higuain&co. In quasi tutto l'arco della prima frazione di emozioni se ne vedono ben poche, la chance più grande è addirittura ospite con Caprari lasciato colpevolmente libero in area: bravo Rugani a disturbarlo al momento del tiro. Inizio davvero abulico, a riscaldare l'ambiente ci pensano i soli Khedira ed Alex Sandro con tunnel e piroette. Qualche istante prima della rete di marca tedesca, piovono giù i primi fischi per una squadra che fino ad allora non aveva praticamente mai varcato la linea dell'area di rigore.

L'esultanza al goal di Mandzukic | Foto: juventus.com
L'esultanza al goal di Mandzukic | Foto: juventus.com

Quei fischi che Higuain ha ricevuto personalmente nella spedizione con la maglia albiceleste. Ieri, prestazione generosa non coronata dalla rete. Il numero 9 sbatte su Bizzarri e sul palo, nonostante non segni lui, il volto si distende in un sorriso pieno quando, a fine gara, corre insieme ai compagni sotto la curva. Mandzukic, lui sì a timbrare il tabellino al primo tiro, sembra chiedergli se è tutto ok; l'argentino, spalanca un sorriso e volano via ad esultare. Il Pipita è cambiato, probabilmente grazie allo spirito inculcato dai nuovi colori.

Da una storia all'altra. Quella di Moise Kean è da raccontare ai posteri: il primo 2000 (16 anni, 8 mesi e 20 giorni) a calcare un prato della Serie A. Entriamo in una nuova era speranzosi che il calcio italiano riesca a produrre altri talenti così precoci. Allegri non aveva chiuso le porte in conferenza sul suo possibile debutto: "Vediamo come si mette la partita" predicava il livornese. Il 3-0 di Hernanes profetizza l'ingresso in campo del ragazzino. Si scalda, si riscalda e si surriscalda. Pronto dal 79' circa a bordo campo, giù altri fischi rivolti questa volta ai giocatori del Pescara. Il motivo? Circolazione inutile e sterile della palla che non consentono al Millenium Boy di esordire. Ci riesce 5' più tardi, non tocca il pallone per altrettanti minuti e nel recupero si esibisce in un gioco di gambe con doppio passo conquistando l'ultimo angolo. Nell'occasione, riceve la strigliata dell'avversario Memushaj: "Non esagerare, hai soltanto sedici anni". Niente male.

Serata super per Hernanes, autore forse della sua miglior performance da quando veste la maglia bianconera. Sbaglia poco in appoggio, recupera un'infinità di palloni e resta sempre in posizione. La cilieginia sulla torta arriva con una dei suoi arcaici goal. Si sposta la sfera sul destro eludendo l'intervento di un avversario, prende la mira ed esplode, dai trenta metri, un missile che buca la rete. Capriola aerea per festeggiare, applausi meritati dopo periodi costellati da scroscianti fischi ed ululati. Chiude la serata Massimiliano Allegri su twitter, salutando la vittoria numero 11 in questo modo: "Contento per i ragazzi: non ci sono prime o seconde linee, ma solo una squadra che vuole vincere sempre!". Testa al Siviglia ora.