Fra i protagonisti inattesi del Milan di Vincenzo Montella in questa stagione c'è sicuramente Suso, con l'ex Liverpool che si è ritagliato un ruolo da protagonista nei rossoneri in questa prima parte di campionato. Quasi sempre titolare nel tridente d'attacco del Milan e pronto a cominciare dal primo minuto anche il derby di Domenica sera contro la nuova Inter di Stefano Pioli.
Anche di questo si parla in un'intervista concessa a Il Giornale: "Beh se domenica faccio una doppietta torno a casa a piedi e abito vicino a Milanello... Non ho mai segnato in casa, ma diciamo che domenica conta solo vincere. Chi temo dell’Inter? Non temiamo nessuno, noi dobbiamo pensare solo a noi stessi. Obiettivo stagionale? L'obiettivo è tornare in Europa, ma se perdiamo due gare i discorsi cambierebbero. Quindi un passo alla volta." Calma e pazienza, quindi, le stesse qualità che hanno portato Suso a non abbattersi nonostante alcuni momenti difficili nella sua avventura rossonera: "Senza una buona famiglia è difficile stare in un grande club. Io ho questa fortuna, è fondamentale nella mia carriera. perché quando sei giovane e sei al Liverpool, io ci arrivai a 16 anni, o al Milan è dura se non hai la testa. E quella te la dà solo la famiglia. Alla mia età gioco in un club così importante. Sono felice qua, sono pronto a rinnovare il contratto. Io e la mia ragazza ci troviamo bene. Quale giocatore del passato rossonero mi ispira? Mi è sempre piaciuto Kakà."
Nel recente passato di Suso e del Milan c'è anche Mihajlovic, un allenatore diverso da Montella per diverse ragioni come spiega ancora Suso: "Con Mihajlovic non giocavo nemmeno un minuto... Invece Montella mi ha dato fiducia. Io non mi nascondo dietro le solite frasi: io voglio giocare sempre, titolare da qui alla fine della stagione. Di Montella mi ha sorpreso perché fa usare sempre la palla. È un allenatore molto spagnolo che vuole sempre far ripartire l'azione dalla difesa. Poi fa giocare i giovani in un club importante come il Milan. In allenamento vede tutto." Ultimo passaggio legato al rapporto dello spagnolo con il gol, non un'ossessione come per alcuni giocatori: "Non sono ossessionato dal gol. Piuttosto sono un perfezionista. Dicono che ho solo il sinistro, ma io sto lavorando anche sul destro e a Palermo un paio di volte ci ho provato. E in generale posso fare ancora meglio."