Come cambierà il Bari sotto la guida di Stefano Colantuono? E' questa la domanda che si pongono molti tifosi galletti, seriamente speranzosi di un deciso cambio di rotta dopo una prima parte di stagione poco entusiasmante. Tema centrale dei dubbi metodici pugliesi, la disposizione tattica, che con Stellone non si allontanava mai da quel 4-4-2 di fatto poco fruttuoso e che ha portato alla causa barese il magro bottino di sedici punti in tredici partite, una serie insufficiente di quattro vittorie, quattro pareggi e cinque sconfitte, trend inaccettabile per un collettivo con l'obiettivo minimo dei playoffs.
Cercando di delineare l'ipotetico modulo che utilizzerà Colantuono, non si può non analizzare il periodo atalantino dell'allenatore romano, di fatto il più felice della sua lunga carriera da mister. Nella quinquennale parentesi orobica, dal 2010 al 2015 Colantuono ha plasmato la sua Atalanta a seconda dell'occasione, offrendo un numeroso ventaglio di altenrative tattiche. Contro la Juventus, per esempio, la Dea adottò il 3-5-1-1, divenuto poi 3-2-3-2 contro il Chievo, piazzando Brivio e Cigarini a sostegno di De Luca e Denis.
Al di là di questi esperimenti tattici, il modulo base resta il più schematico 4-4-1-1, facilmente trasformabile in 4-4-2, quando erano Gomez e Moralez a servire German Denis. Più incline alle caratteristiche tecniche baresi, invece, il 4-2-3-1, utilizzato da Colantuono proprio nelle ultime fasi della sua esperienza atalantina. Restando sulla difesa a quattro, i Galletti potrebbero inizialmente scendere in campo proprio con questa disposizione tattica, sfruttando l'estro di Brienza dietro l'unica punta Maniero. Gli esterni d'attacco, poi, non mancano, mentre sarà più dura "educare" i tanti centrali di centrocampo a disposizione, su tutti Fedele e Valiani.
Durante lo svolgimento della partita, le squadre di Colantuono sono solite compattarsi in fase difensiva, proponendo trame semplici in fase offensiva, con un palleggio fatto prevalentemente di passaggi corti. Con interpreti dall'alto tasso tecnico, l'attenzione nel fraseggiare potrebbe naturalmente portare ad un gioco meno schematico e più imprevedibile, attitudine mancata fino ad ora ad una squadra attrezzata per grandi obiettivi ma finora autrice di una stagione al di sotto la sufficienza. Dalla prossima gara sarà il campo a parlare, con Colantuono pronto a scrivere altre belle pagine di calcio. Sinceri auguri.