L'ostacolo posto davanti ad una sosta serena, in casa Milan è raffigurato dal rosanero; una combinazione di colori che può richiamare ad un solo club, il Palermo. I meneghini, claudicanti ma vittoriosi nell'ultimo turno di campionato, quello casalingo con il Pescara, fanno tappa al Renzo Barbera. Una trasferta che, almeno sulla carta sembrerebbe agevole, ma che in realtà, nascone mille insidie.
Il calendario però, offre una grande chance. Se l'obiettivo dei rossoneri è davvero il terzo posto e dunque il preliminare di Champions League, questa sera è in programma lo scontro diretto tra le prime inseguitrici: Napoli - Lazio, rispettivamente quinta e quarta, potrebbero rosicchiarsi punti a vicenda. Punti che invece, Vincenzo Montella vuole tutti per se in quel di Palermo.
Per i rosanero allenati da Roberto De Zerbi, il match col Diavolo rappresenta l'ultima chiamata. Reduce da una serie di quattro sconfitte consecutive, il futuro del tencico bresciano, ex prodotto del vivaio rossonero, è appeso all'esito dei novanta minuti del Barbera.
Per questo, certo che l'avversario sfoderi tutto il meglio del suo repertorio, Vincenzo Montella tiene alta, altissima la guardia alla vigilia della partenza per la Sicilia: "E' una gara difficile, - esordisce l'aeroplanino - affronteremo una squadra che ha bisogno di punti, un ambiente caldo per una gara di calcio. Per me è una partita molto diffcile; non sottovaluteremo il Palermo".
Continua l'analisi di Montella nei confronti di un Palermo che, a detta del Mister campano, ha tra le sue fila un allenatore da tenere d'occhio: "Hanno un'idea di calcio chiara e lucida, è un allenatore che intriga, affronteremo una squadra molto speculare. Diamanti ha molto mestiere, l'ho anche allenato, dobbiamo essere lucidi e bravi, molto concentrati" - rimarca nuovamente Vincenzo.
Per quanto riguarda la squadra, la sua squadra, Montella appare molto sereno. In pieno controllo di quelle che sono le dinamiche all'interno dello spogliatoio: "La squadra si è messa a disposizione, c'è voglia di crescere e mettersi a disposizione. - Afferma col sorriso sulle labbra Montella - I risultati stanno arrivando ma non dobbiamo accontentarci. Dobbiamo provare ad arrivare più sù".
La squadra è terza, a contatto diretto con la Roma seconda e davanti al Napoli. Eppure, Montella si rende conto che di strada da percorrere ce ne ancora molta: "La squadra sta acquisendo delle certezze automatiche nel proporre un certo tipo di calcio". Dopo il punto sul collettivo, l'ex tecnico della Samp scende nei particolari. Il primo nome è quello di Niang, assente domani al Barbera: "Ci manca uno con queste caratteristiche, - poi prova a fornire qualche ipotesi. Chi al suo posto? - possiamo alzare Bonaventura, forzare Luiz Adriano, avanzare Mati o spostare uno tra Honda e Suso, sono queste le opzioni".
Questa la lista dei convocati rossonera. Manca Niang, fermato da un malanno di stagione.
Portieri: Donnarumma, Gabriel, Plizzari.
Difensori: Abate, Antonelli, De Sciglio, Ely, Gomez, Paletta, Romagnoli, Zapata.
Centocampisti: Bonaventura, Mati Fernandez, Kucka, Locatelli, Honda, Pasalic, Poli, Sosa.
Attaccanti: Bacca, Lapadula, Luiz Adriano, Suso.
Il discorso continua parlando di attacco come reparto, anche se in realtà il soggetto implicito è Carlos Bacca: "Un attaccante vuole sempre segnare, mi piacerebbe che ci fosse una distribuzione dei gol, però mi piace anche che a decidere la gara spesso è chi subentra".
Prima della chiosa sui giovani e sulla crescita dei ragazzi in rossonero, c'è tempo per discutere sulla posizione di Jack Bonaventura oltre che sul ritorno tra i titolari di Mati Fernandez e Antonelli. Montella parte dal Jack di Cuori: "La sua storia dimostra che è un calciatore di fascia, o 442 o 433, si è mentalizzato in un ruolo e sta crescendo bene. Gli piace più fare l'intero che l'esterno alto" rivela Montella. Poi, alla domanda sul ruolo che affiderà a Bonaventura domani, Montella risponde così: "Jack in attacco? E' una possibilità, in quel ruolo Jack ci ha giocato, Luiz Adriano è più un attaccante mentre Fernandez è più un centrocampista. Oppure spostatre Honda, vediamo insomma".
Il discorso, prima di affrontare l'argomento Pasalic si ferma anche su Bacca, e non potrebbe essere altrimenti. Montella risponde così alle domande sul colombiano: "Non credo che in casa bisogna giocare in un modo e in trasferta in un altro. Bacca deve fare quello che sa fare meglio e noi dobbiamo metterlo nelle condizioni di farlo. Forse lui deve fare qualcosina in più".
Poi entra in gioco anche il play croato Mario Pasalic. Molti lo danno tra i titolari domani. Montella invece, frena gli entusiasmi: "Devo valutare constantemente ogni calciatore, lui non conosceva la lingua ma è cresciuto molto fisicamente. Non gli era stata data la possibilità di giocare e l'ho cercato di motivare a tenere alta la concentrazione. La mia considerazione per lui è alta".
In chiusura, arriva l'elogio nei confronti dei suoi giovani, tutti in continua e continua crescita: "Per farli giocare devi avere giovani forti, perchè in Italia si chiedono subito i risultati, noi ne abbiamo forti e hanno dimostrato di poter giocare in questa squadra".