Archiviata la pratica europea contro un più che modesto Slovan Liberec, di cui ricorderemo soltanto i calcioni e l'inefficienza difensiva, adesso è tempo di tornare a pensare al campionato per la Fiorentina. Perchè se è vero che in Europa la qualificazione è ad un passo, nella massima serie la Viola non ha ancora trovato la propria dimensione. Una squadra che può vincere e perdere con tutti. Capace di segnare quattro reti in un tempo in casa del Cagliari e di rischiare di concedere la prima vittoria stagionale al Crotone. Appare più facile laurearsi in anticipo piuttosto che indovinare il risultato della squadra di Paulo Sousa.

Fortuna che là davanti Nikola ha ricominciato a segnare con una frequenza spaventosa. Sette reti nelle ultime cinque partite. L'ultima volta che il centravanti croato viaggiava con una media reti simile la Fiorentina era prima in classifica. E poi la sorpresa Cristoforo. Educato con i piedi quanto basta, adesso ha segnato il suo primo gol in maglia viola, sotto la Fiesole. Anche se per accorgermi prepotentemente di lui era bastato l'assist per la rete di Kalinic contro il Qarabag. Roba che riporta alla mente il "taconazo" di Guti per Benzema ai tempi del Real Madrid dei Galacticos. Roba non proprio alla portata di tutti. Riguardo gli altri reparti, menzione d'onore per il giovane Chiesa che, oltre a prendere più pedate di un pungiball alle giostre, ha mostrato verve e voglia di fare unite ad una tecnica di base affinabile ma buona. Qualche giovane italiano, infatti, non farebbe male. Come non farebbe male buttare nella mischia Lezzerini quando l'avversario di turno appare abbordabile. Tatarusanu, del resto, non è poi il numero uno irreprensibile e insostituibile.

Infine un piccolo appunto al portoghese che guida la baracca e si è ritrovato dall'essere un sognatore a fare i conti con il realismo. "Conta solo vincere, basta sognare". Peccato Paulo, in primis perchè personalmente amo i filosofi ma soprattutto perchè c'è un gran bisogno di sognare. E farlo aiuta a vivere meglio affrontando a testa alta qualsiasi difficoltà.

Comunque adesso testa alla Sampdoria che arriva a Firenze in un ottimo stato di forma. Vincere per tornare, un giorno, a sognare. Rimanendo con i piedi per terra, ben saldi alla realtà, ovviamente.