La partita con il Palermo era di quelle molto insidiose. Non c'era la stessa attenzione mediatica rispetto alla sfida col Pescara e, soprattutto, la squadra veniva da una bella vittoria proprio nello scontro salvezza. Andando a prendere in considerazione l'andamento del passato dell'Udinese, tutti i timori di vedere una prestazione deludente erano leciti. Invece non è stato così. Sarà la cura Delneri, sarà che alcuni giovani stanno finalmente detronizzando titolari che mai sono parsi interessati alle sorti della squadra, ma sta di fatto che le zebrette hanno messo in campo un'altra prestazione convincente, ottenendo la seconda vittoria consecutiva e segnando di nuovo tre reti. Certo, ci sono ancora alcune magagne, come una forma fisica che per alcuni elementi sembra veramente precaria o una difesa che continua a prendere gol, ma la strada sembra essere, finalmente, quella giusta. È vero, anche l'Udinese di Iachini aveva ottenuto due vittorie consecutive ed una delle due era contro il Milan, quindi di tutt'altro spessore rispetto a Palermo e Pescara, ma erano sussulti che avevano lasciato più di qualche dubbio (contro l'Empoli tutti si ricorderanno le parate fantascientifiche di Karnezis). Tutto fatto dunque? No, assolutamente, perchè mancano ancora ventisette punti alla salvezza e  questa squadra ha il potenziale per divertire. Delneri ne è consapevole e continua a ribadire che c'è ancora molto da fare, cercando di mantenere i piedi per terra e declinando gentilmente le vagonate di complimenti che stanno piovendo addosso alla nuova Udinese.

Si è rivisto in campo Matos. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896
Si è rivisto in campo Matos. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896

Eppure la partita era iniziata proprio come uno di quei film già visti in passato. Friulani propositivi, che mettono in difficoltà un avversario palesemente inferiore a livello tecnico, ma che vanno in svantaggio dopo pochissimi minuti, per colpa della solita ingenuità. L'errore di Angella è infatti colossale e fa capire perchè il ragazzo ancora non sia esploso. Stavolta però, a differenza delle precedenti gestioni, l'Udinese non si disunisce e non si schiaccia. Sì, rischia di subire il secondo gol (si ringrazia sempre il solito, santo, Karnezis), ma riesce quasi sempre a contenere le scorribande siciliane, crescendo alla distanza e diventando addirittura straripante nel secondo tempo. Il gol del pareggio di Thereau arriva anche grazie ad un pizzico di fortuna, dato che il tentativo di colpo di testa di Gazzi  sul filtrante alto di Widmer è abbastanza controproducente, ma poi tutto quello che arriva è frutto del lavoro di squadra. Finalmente si vedono dei giocatori che lottano, si sacrificano e non si demoralizzano al primo errore. Merito a Delneri per il lavoro tattico e psicologico, ma anche merito ai ragazzi, che hanno finalmente capito di dover tirar fuori la grinta per vincere, perchè il solo talento non basta. Fanno tutti il loro dovere, ma c'è qualcuno che fa molto, molto di più. Si parla, ovviamente di Seko Fofana. Bisogna andarci ovviamente cauti, perchè ad Udine di giovani capaci di mettere in campo una prestazione superba per poi sparire nel nulla se ne sono visti a bizzeffe, ma, se il Manchester City e Vieira lo avevano scelto quando ancora era minorenne, un motivo ci sarà. Finalmente un giocatore in grado di mischiare quantità e qualità. Certo, alcune cose vanno limate (commette ancora tanti errori banali in appoggio), ma alcune sue pensate e giocate fanno capire che il talento è di quelli importanti. Probabilmente è stato anche aiutato dall'essere stato messo in disparte da Iachini, con tutti gli occhi della gente puntati su De Paul, in modo da poter lavorare in silenzio e farsi trovare pronto. Oppure escluderlo è stata solo una scelta sciagurata e con lui certe partite avrebbero portato punti in più, non lo sapremo mai. Delneri però ci ha visto lungo, già in un'intervista prima di approdare all'Udinese aveva espresso la sua ammirazione per il ragazzo. Il colpo per il gol del 2-1, il tiro a giro dal limite dell'area, era un qualcosa che non si vedeva da tantissimo tempo, solo Totò Di Natale ha regalato colpi del genere nel recentissimo passato. Non si può dire con certezza se siamo di fronte alla nascita di una stella, ma quel che è certo è che è un giocatore che può aiutare molto i friulani ad uscire dalle sabbie mobili in cui stanno affogando.

La squadra festeggia il gol. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896
La squadra festeggia il gol. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896

Ora però non bisogna sedersi sugli allori. Un'altra sfida molto importante è alle porte, lunedì infatti arriva al Friuli (Dacia Arena) il Torino, per un esame di nuovo diverso dagli altri. L'Udinese di Delneri infatti non ha ancora affrontato squadre "medie", ma solo o piccole o corazzate (Juventus). Dalle partite con Torino e Genoa capiremo a che punto sia arrivato effettivamente il tanto chiacchierato processo di rinascita di questa squadra. Servirà tanto entusiasmo, perchè sarà la terza partita in pochi giorni e gli elementi a corto di fiato (causa infortunii et simila) sono tanti. Il tecnico di Aquileia però ha più di qualche freccia al suo arco e questo modulo sembra essere il più adatto a esprimere il potenziale degli elementi in rosa. Servono ancora prudenza e pazienza, ma le due vittorie negli scontri salvezza sono certamente un raggio di sole importante, sperando che la tanto attesa schiarita sul cielo del Friuli sia in arrivo.