Una partita che vale sei punti, essendo uno scontro diretto, come da filosofia Allegriana. La Juventus va ancora in scena di sabato sera e aspetta il Napoli tra le mura amiche per una gara attesissima per motivi di classifica e di grandi ex, riferimento ovviamente a Gonzalo Higuain, che sarà al centro dell'attacco probabilmente con Mandzukic. La coppia d'attacco è solamente uno dei tanti temi toccati da Massimiliano Allegri nella tradizionale conferenza stampa della vigilia.
"La partita domani non è decisiva per il campionato, gli scontri diretti nel girone d'andata non sono mai decisivi", esordisce il tecnico, che porta anche un esempio concreto: "Un anno esatto fa perdevamo in quel di Sassuolo, ora le cose son cambiate... Ciò significa che serve equilibrio, i campionati si decidono a Marzo". Poi aggiunge, mantenendo un occhio alla Champions: "La gara decisiva per noi sarà mercoledì, dobbiam cercare di chiudere il discorso qualificazione".
Al Lione la testa viaggerà però da domenica in poi, perchè prima la concentrazione deve rimanere su un avversario pericoloso e di livello: "Sarri sta facendo un ottimo lavoro, gioca un gran calcio in Italia ed è stata costruita per arrivare in alto. Ha velocità e tecnica davanti, non dà punti di riferimento. E dietro è ben organizzata, ma è sempre stato il punto forte di Sarri. Noi non dobbiamo concedere ripartenze, gestendo la palla e attaccando la loro linea difensiva. Ci vorranno equilibrio e pazienza".
Al centro della scena un uomo, più di tanti altri: Gonzalo Higuain. Allegri ci scherza su ("Questa partita è da libro 'Cuore'..."), poi resta criptico: "Ieri non l'ho visto, era giornata di recupero e abbiam lavorato con quelli che non hanno giocato. L'allenatore ha due scelte: o non farlo giocare, e ci sta, o non dirgli niente, e va in campo e gioca. I tifosi del Napoli devono essere riconoscenti verso di lui, e viceversa. Lui è molto legato alla città, questo sicuramente". La realtà è che l'argentino scenderà quasi sicuramente in campo, anche perchè risponde perfettamente al criterio di scelta di Allegri: "Deciderò in base a chi potrà fare una partita intensa", afferma. "Ha già fatto sette gol, può capitare che per alcune partite non segni. Lui è sereno e io sono molto contento di quel che sta facendo in entrambe le fasi, sa muoversi benissimo".
Maggiori interrogativi restano riguardo alle condizione di Marchisio: "Il ginocchio non è un problema - spiega il tecnico, esponendo i propri dubbi - ma giocare a a distanza di 72 ore potrebbe essere un rischio, quindi devo stare molto attento, e parlerò con lui. Se secondo me è in condizione di giocare partirà, altrimenti starà fuori e giocherà mercoledì". Anche se la sua assenza non deve essere, secondo Allegri, una scusante o presunta tale in caso di risultati negativi: "Fino a questo momento abbiam cambiato spesso formazione, avendo sempre gli stessi risultati. Questa deve essere la nostra forza, ci permette di giocare più partite a migliore intensità".
Da risolvere anche diversi interrogativi sulle fasce, dove Lichtsteiner "ha giocato una buona partita con l'Udinese, per domani valuterò, si sta allenando molto bene ed è un professionista serio", Evra "ha avuto un indurimento sul polpaccio, oggi verrà valutato", e infina Cuadrado che "può essere una punta aggiunta, dovrò valutare perchè abbiamo solo due attaccanti".
Infine, una chiosa sui big-match e sulle prestazioni: "Alla fine l'importante è portare a casa la sostanza, noi dobbiamo migliorare noi stessi. L'altro giorno la squadra è stata aggressiva perchè la palla viaggiava veloce. Col Siviglia abbiamo avuto sette palle-gol, loro non hanno mai tirato in porta. Con Inter e Milan sono state gare anomale. Non abbiam bisogno di giocar bene ma vincere".