Il pari interno con il Crotone non può soddisfare Paulo Sousa. Gara di rincorsa, l'uno a uno di Astori al tramonto, condizioni da tregenda, con l'acqua, copiosa, a portare il campo oltre i limiti della praticabilità. Il tecnico minimizza, ma la stampa coglie l'occasione per sottolineare alcune rivedibili scelte. La rinuncia a Kalinic e Borja, l'assenza in mediana di un mastino come Sanchez, perfetto nella battaglia di campo e di fango. Turnover obbligatorio, dati gli impegni ravvicinati, questo il pensiero dell'ex centrocampista. Un parziale passo falso che annulla l'effetto del roboante successo di Cagliari e obbliga Sousa a far bottino pieno sul difficile terreno del Dall'Ara. Il Bologna, specie in casa, è avversario temibile, occorre preparare con cura la sfida. 

Con la formazione di Donadoni, possibile ritorno al modulo "naturale", il 3-4-2-1 marchio di fabbrica del tecnico. Fuori Salcedo e Oliveira, Tomovic si colloca al fianco degli intoccabili Astori e Gonzalo Rodriguez. Nella mediana a quattro, spazio a Badelj, con Sanchez in leggero vantaggio su Vecino. In corsia, a sinistra Milic, a destra uno tra Bernardeschi e Tello. Fondamentale l'apporto, in fase di copertura, dei due esterni. Donadoni poggia infatti le sue fortune sulle giocate di Verdi e Krejci, laterali d'attacco a supporto del 9 Floccari. La Fiorentina non può quindi concedere campo alle scorribande dei gioiellini di casa Bologna, occorre un'attenzione particolare alla fase di non possesso. 

Kalinic rileva Babacar e torna al centro del reparto offensivo. A supporto dell'ariete croato, Borja Valero, prezioso collante tra reparti, ed Ilicic, atteso ai fasti della scorsa stagione. A disposizione, oltre al citato Babacar, anche Zarate, carta importante da sfruttare a partita in corso per infilare la possente difesa rossoblu