Montella non ci ha impiegato molto a capire che uno dei punti fermi del suo Milan doveva essere Bonaventura. Tecnica raffinata, intelligenza calcistica e capacità di adattamento, questre tre delle qualità che hanno permesso all'ex Atalanta di essere centrale anche nel progetto dell'Aeroplanino.
Eppure, come spiega lo stesso Bonaventura alla Gazzetta dello Sport, l'estate è trascorsa con qualche pensiero nebuloso in testa: "Se ho pensato all’addio? In effetti, tra risultati che non arrivavano e situazioni extra campo, non si scorgeva un grande futuro in vista di questa stagione. Avevo le idee confuse, avevo sofferto parecchio anche l’esclusione dall’Europeo, perché sapevo di aver fatto un gran campionato. Poi, fin dai primi giorni di ritiro, ho visto che l’andazzo era cambiato. Ora si è creato un grande gruppo, è bello essere qua e non cerco altre situazioni. Mi aspettavo di trovare un po’ più di caos, ma Montella è stato molto bravo a isolarci. Credevo che arrivasse e ribaltasse tutto, invece ha proceduto per gradi e la cosa è servita a mantenere il clima rilassato. Ha avuto ragione lui. Io ero convinto che servisse una procedura... più tosta."
Insomma, il ruolo di Montella è fondamentale per questa squadra: "Montella è il valore aggiunto. Lo dimostra il fatto che siamo dove siamo più o meno con la stessa squadra di un anno fa. Ha sistemato le cose in campo e l’atteggiamento, ci sta cambiando la mentalità. Una bella sorpresa. Dove ci potrebbe portare? La Juve è a un livello superiore, ma il divario con le inseguitrici si è ridotto. Il mio rimpianto è di essere arrivato in un Milan senza Europa, ma questo è l’anno giusto per tornarci." Proprio la Juventus sarà il prossimo avversario e Bonaventura crede in un'impresa sportiva: "Possiamo vincere perché è una gara secca, in casa nostra e loro ci faranno tirare fuori il 100%. E poi ci siamo avvicinati parecchio al livello delle prime. Non ho mai fatto nemmeno un punto contro i bianconeri? Ma le statistiche non sono fatte per essere smentite?"