La Juventus vince, vince di nuovo, vince anche male per certi versi. Ma quello che conta della serata che ha visto in campo i torinesi scendere in campo contro l'Udinese è il risultato: 2-1, un magico Dybala con due colpi da fermo (punizione e penalty) regala 3 punti alla sua squadra, ribaltando il vantaggio iniziale di Jankto regalato praticamente dalla squadra di casa. Tuttavia, per Allegri, restano degli aspetti da curare in praticamente tutti i reparti, sia sotto l'aspetto tattico riguardante il nuovo schieramento visto, un 4-4-2, sia sotto quello mentale e fisico degli uomini, dei singoli, scesi in campo. Scendiamo nel dettaglio di quest'ultima parte di analisi con tutti i voti della gara giocata sabato sera alle 20:45.

Buffon, 6: colpevole sul gol, ma protagonista nel secondo tempo quando salva il 2-1 con un intervento formidabile. Certamente un inizio da dimenticare per il capitano dei bianconeri e della Nazionale.

Lichtsteiner, 6: i suoi limiti tecnici gli impediscono di andare oltre l'impegno che nel suo caso non manca mai. Con un altro risultato sarebbe stato un voto inferiore...

Barzagli, 7: un muro vero e proprio, è uno dei pilastri della vittoria ancora una volta. Eterno.

Benatia, 6: insicuro in alcune situazioni, soffre evidentemente sotto l'aspetto tattico. Non giocava da un po' comunque e non può essere inserito nell'elenco dei peggiori.

Evra, 5,5: ha delle colpe sul gol, diciamo che "aiuta" i compagni a combinare il disastro con un passaggio-cannonata. Niente di che per il resto.

Cuadrado, 5,5: l'impegno non manca, ma non è uno che può fare il lavoro sporco che richiede il 4-4-2. Allegri ha provato a cambiarlo ma non si può chiedere ad un attaccante di fare il box-to-box.

Lemina, 5: fa poco filtro, propone poco tecnicamente, sbaglia tanti posizionamenti. Bocciatura su tutta la linea.

Hernanes, 5: niente di diverso dal compagno di reparto, distinguendosi per qualche giocata buona ma anche per il goffo pallone perso in occasione del gol subito.

Alex Sandro, 7: inutile descrivere le prestazioni del brasiliano, che si guadagna il rigore decisivo ma non solo, e fa sempre avanti e indietro, avanti e indietro. Alieno, inspiegabile che non venga convocato dal Brasile.

Mandzukic, 5: il croato fa ferro e fuoco in Nazionale, poi a Torino si ridimensiona. Sbaglia palloni facili sia sottoporta, sia nel gioco, sembra quasi svogliato.

Dybala, 8: un MESSIa. Il paragone è più che eccellente, come lo sarebbe per chiunque, ma in serate come queste ci sta tutto. Giocate da campione, colpi da fuoriclasse. Mostruoso.