L'Udinese deve rilanciarsi dopo l'ennesima falsa partenza. Delneri ha il compito di colmare almeno parte delle evidenti lacune messe in mostra dalla squadra sotto la gestione Iachini. La prima da tecnico friulano è proibitiva, in casa dei campioni di Italia, ma si spera almeno che i giocatori mettano in campo una prestazione che permetta di guardare con fiducia alle prossime sfide, che saranno veri e propri scontri diretti per la salvezza.
L'esordio di Delneri sarà subito contro una corazzata, la Juventus: “Sono favoriti, è un esordio complicato, ma il calcio mi ha insegnato che si va sempre a giocarci una partita. Stiamo lavorando su concetti che ci devono portare a giocare da squadra. Non sono concetti di reparto, ma serve un aiuto continuo si in fase di possesso che in fase di non possesso. La Juve non ha punti deboli“.
In due settimane di lavoro non si può fare molto, ma l'aspetto mentale è rimasto il focus degli sforzi: “Si sta lavorando, dobbiamo creare certezze con le quali entrare in campo, creare un atteggiamento positivo, senza dimenticare gli equilibri che vanno sempre mantenuti nel campionato italiano“.
Nuovi schemi, ma tantissime assenze, soprattutto a centrocampo e il solo rientro di Samir dai box: “Ma ci sono i giovani, non ci sono molte alternative. Abbiamo molta fiducia in Jankto, è molto duttile. A livello generale il centro sinistra lo predilige, chiaro che la partita è di una difficoltà enorme, ma se possiamo cerchiamo di sfruttare le piccole cose che la Juve ci può concedere. Samir? Non so quanto può avere in campo, non è in forma e l’Udinese non può permettersi un cambio obbligato. Già abbiamo situazioni difficili e non vogliamo giocarci un cambio, cercando anche di preservare il giocatore”.
Su chi sarà il regista Delneri non si sbilancia: “Tutti e tre lo devono fare (Fofana, Jankto e Kums, ndr). Per Kums è un ruolo ben definito, ma anche gli altri devono essere disposti a prenderne il posto“.
Anche con Iachini la squadra ha messo in mostra una fragilità mentale troppo importante per poter ben figurare in Serie A: “Tanti cambiamenti portano a qualche scompenso, per cui cerco di dare ruoli definiti a certi giocatori, sfruttando le attitudini e cercando un concetto di squadra in campo. Ma guardando l’esperienza di alcuni, come Kums, Zapata, Thereau, Danilo, Felipe, Heurtaux, questi hanno caratteristiche importanti. Ovviamente da altri come Wague non posso pretendere cose che non possono fare. La squadra è abbastanza duttile in campo, per cui cercheremo soluzioni ottimali ben sapendo che non possiamo difendere per novanta minuto. Questo comunque dev’essere un punto di partenza per il resto del campionato. Il fatto poi non è subire, ma sapere che un gol lo si può fare. Su palla inattiva ci sono soluzioni che si possono sfruttare, certo he per fare gol qualche rischio va preso”.
Il mister è passato, nella sua lunga carriera, anche per la Juventus e sa quanto la squadra sia di livello. La sua esperienza là però non è stata felice: “Non voglio vedere titubanze psicologiche. Lo Stadium dà sicuramente grandi stimoli, la gara è difficile, ma lo era anche lo scorso anno. Il Verona è riuscito a sfruttare ciò che la Juve ha concesso. Noi anche dobbiamo avere la forza di provare. Noi dobbiamo cercare di far soffrire la Juventus. La Juve per me è stata un’esperienza importante, anche se poi finita in modo negativo. I giocatori di allora non erano quelli di adesso”.
(Fonte: www.mondoudinese.it)