Come ogni dama attende il proprio principe azzurro, anche madama attende il suo principino. La Juventus potrà finalmente riabbracciare Claudio Marchisio anche sul rettangolo di gioco, oltre che nelle sedute di allenamento che il centrocampista svolge regolarmente in quel di Vinovo da ormai svariati giorni. Il ritorno in campo del numero otto rappresenta un piccolo grande punto di svolta, almeno sulla carta, per la stagione, potendo Allegri provare così nuovi sistemi di gioco e soluzioni prima impossibili da azzardare.

Nel ruolo di Marchisio sono difatti passati in tre, dal naufragio Pjanic all'esperimento Lemina, fino al buon Hernanes. Tralasciando il bosniaco, il cui ruolo è quello di mezzala, o trequartista, comunque uomo libero di svariare, concentrarsi sugli altri due e descriverli come sostituti del classe 1986 è già sufficientemente significativo per capire la differenza. Il giovane gabonese è un interditore con i fiocchi, ha senso della posizione e anche un'elevata attitudine al rischio, ma deve migliorare notevolmente nelle letture, soprattutto offensive (ma anche difensive) e di fatto fatica a sganciarsi alzando il baricentro del reparto. Con Hernanes succede invece l'opposto, o quasi: imposta meglio, rischiando poco e cercando la giocata intelligente e semplice, però difensivamente è abbastanza disastroso, ma non per responsabilità sue, bensì per caratteristiche che all'età di 31 anni è difficile modificare.

Allegri si trova in condizione di poter scegliere uno dei due a seconda del tipo di partita che vuole affrontare, e per ora entrambi hanno condotto una più che buona stagione quando chiamati in causa, così come i compagni di reparto (unica delusione Asamoah, ad oggi). Marchisio, però, unisce e lega le doti di entrambi: ha imparato, specialmente con Conte, a leggere meglio il gioco avversario e a interdire, crescendo poi anche in fase di impostazione. Di fatto è il centrocampista più completo di cui Allegri può disporre, e probabilmente è anche tra i migliori factotum a livello mondiale. E le principali conseguenze del suo rientro in campo sono tre.

Fonte immagine: Juventus.com
Fonte immagine: Juventus.com

IL LAVORO DI DYBALA

La presenza di un mediano di impostazione più efficace, come si è già visto con Hernanes, permette all'uomo che dovrebbe legare i reparti di centrocampo e attacco di correre meno all'indietro per prendere palla, ma giocare più in avanti. Non è una questione di posizione, ma di lavoro svolto, e quello di Dybala, con Marchisio in campo, diventa decisamente più leggero gara dopo gara, giorno dopo giorno. I dialoghi con Higuain cresceranno, i due avranno la possibilità di giocare più vicini e di conseguenza di scambiare maggiormente. E il fatto che possano migliorare ancora sotto il profilo dell'affiatamento incute sufficiente timore agli avversari. Nelle heatmap di seguito è evidenziato come un centrocampo più tecnico permetta logicamente alla Joya di muoversi meglio in avanti.

Dybala - Empoli (attacco da sinistra a destra)
Dybala - Empoli (attacco da destra a sinistra). Centrocampo: Cuadrado, Khedira, Hernanes, Pjanic, Alex Sandro.
Dybala - Siviglia (attacco da sinistra a destra). Centrocampo: Dani Alves, Khedira, Lemina, Asamoah, Evra.
Dybala - Lazio (attacco da destra a sinistra). Centrocampo: Dani Alves, Khedira, Lemina, Asamoah, Alex Sandro.

L'AVANZAMENTO DI PJANIC

Potremo finalmente vedere un Miralem Pjanic libero di svariare di più, di avanzare la sua posizione ed essere più nel vivo del gioco offensivo, offrendosi come uomo dell'ultimo passaggio, quello che per ora gli sta riuscendo anche giocando più indietro grazie, ovviamente, ai piedi fatati che si ritrova. Con Hernanes la squadra non può sbilanciarsi troppo: Khedira sa equilibrare, ma in generale la mediana deve mantenere un qual certo assetto, non avendo il brasiliano corse e letture difensive. Se invece fosse Lemina a interpretare la posizione di regista, il bosniaco deve dare una mano in fase di impostazione. Con Marchisio la copertura e la prima fase di avvio della manovra sono decisamente migliori, e l'ex Roma potrebbe tranquillamente giocare più a ridosso delle punte. I due grafici sottostanti recano una panoramica delle palle-gol create da Pjanic e delle zone di campo dalle quali provengono. Lampante come sia la trequarti il territorio di conquista.

Stagione 2016/17, campionato di Serie A (Juventus)
Stagione 2016/17, campionato di Serie A (Juventus). Totalte chances create: 14 in 418 min.
Stagione 2015/16, campionato di Serie A (Roma). Totale chances create: 80 in 2653 min.

CUADRADO E ALVES INSIEME

Avremmo potuto parlare di un banale "cambio di modulo", ma sembra ormai chiaro che nel calcio di oggi i numeri contino solo relativamente e ogni disposizione è riconducibile a uno schema differente in ogni istante della partita. Quello della Juventus può essere a volte un 4-3-3, a volte un 4-4-2, a volte 3-5-2, altre 4-3-1-2. Dipende tutto dalle caratteristiche. Quello che è certo è che con Marchisio in campo a dare equilibrio, Allegri possa pensare di utilizzare insieme Alves e Cuadrado, riunciando a un uomo dietro, quindi ipoteticamente scegliere il brasiliano come interno dei tre, oppure come terzino destro dei quattro. Insomma, il salto è breve. Certo è che i due insieme in campo le alternative aumenterebbero: a Empoli la pericolosità offensiva di Cuadrado è emersa in ogni forma. Alves invece aiuterebbe di più in fase di impostazione, reinventandosi in una nuova interpretazione del ruolo, come peraltro lui stesso ammise al proprio arrivo a Torino. La squadra si muoverebbe dunque in questo modo, cosa che con Hernanes e Lemina sarebbe più complicata per le ragioni sopra elencate.

In conclusione, con un Marchisio in più la Juventus migliora in entrambe le fasi: offensivamente ha un appoggio migliore da cui ripartire e difensivamente ha un giocatore abile nelle chiusure, in grado di aiutare il reparto arretrato e dettare tempi e movimenti a seconda della sua posizione. Un tesoro di valore inestimabile per Massimiliano Allegri.