Kosovo annientato dalla Croazia: 0-6 il finale. Metà dell'opera va riconosciuta a Mario Mandzukic, capace di infilare per ben tre volte il pallone in rete. Titolarissimo in nazionale, panchinaro di lusso nella Juventus. L'acquisto a peso d'oro di Gonzalo Higuain ha chiuso quasi totalmente lo spazio d'azione, relegandolo ad una posizione, quella in panca, che ha assaporato ben poche volte durante la sua carriera. L'unica eccezione alla regola fu a Madrid, sponda Atletico, quando nei primi sei mesi del 2015, Simeone gli preferì Fernando Torres. Di fatti, il croato, nel giugno dello stesso anno passò proprio dai colchoneros ai bianconeri per circa 19 milioni.
Primo anno sotto la Mole da assoluto protagonista con l'assortimento praticamente perfetto con l'altro neo acquisto: Paulo Dybala. La coppia che ricorda tempi remoti, quella formata da Sivori e Charles, ingrana e trascina la Juventus, prima alla rimonta e poi alla cavalcata, verso lo storico quinto scudetto consecutivo. A fine stagione le presenze sono 36, i goal 13, gli assist 6 ma soprattutto il pressing asfissiante e costante sulle difese avversarie si rivela elemento di valore inestimabile per il gioco juventino. Nell'annata 2015/16, il puntero croato è la prima scelta come prima punta nella rosa, davanti a Simone Zaza. Oggi, Mandzukic è bloccato da un campionissimo come Gonzalo Higuain.
Massimiliano Allegri, come affermato più volte in conferenza, ama la tipologia di calciatore che è Mandzukic: intelligenza tattica, dedizione al sacrificio, corsa e lotta, altruismo e reti pesanti. A scombussolare, se possibile dirlo, i piani del tecnico livornese ci ha pensato il direttore generale Giuseppe Marotta quest'estate con l'assegno staccato a nome di Aurelio De Laurentiis per Higuain. Un colpo da novanta, letteralmente, che ha mandato in visibilio la folla. Difficile rinunciare all'argentino sul campo, capace di mettere a segno 36 reti lo scorso anno e ben 6 in sette presenze con la nuova maglia zebrata.
Insomma, il modello di giocatore a confronto è molto diverso e, nella maggior parte dei casi, i tifosi reclamano a gran voce la titolarità del Pipita. Lo spettatore paga il biglietto, vuole assistere a prodezze o giocate sublimi che facciano rientrare l'esborso con la gioia catalizzata negli occhi. Mario è di tutt'altra pasta, anche se non disdegnando il goal, lui è attaccante che si sporca le mani al servizio degli altri. Generoso come pochi altri, l'ultima da titolare per lui è stata in quel di Palermo, al fianco proprio di Gonzalo Higuain. Poi, spezzone di circa 15' a Zagabria e panchina intera contro l'Empoli. Quasi impossibile vederlo partire durante la finestra invernale, poichè la Juventus difficilmente cede i propri top players. La prossima estate, invece, potrebbero accadere molte cose e la dipartita di Mandzukic potrebbe avere terreno fertile.