Giorni di partite di qualificazione. Destreggiandomi tra uno slalom di Emre Mor tra i difensori ucraini, la stretta di mano mancata tra Pellè e Ventura, il liscio di Buffon, la rimonta dell'Islanda contro la Finlandia, leggo che Tello spera di rimanere a Firenze anche la prossima stagione e, onestamente, non so se prenderla come un augurio o una minaccia. L'esterno spagnolo, infatti, è l'unico giocatore impiegato da Paulo Sousa che non sono riuscito a decifrare. Ai tempi del Barcellona non mi dispiaceva e quando seppi che l'avevamo preso ero quasi contento, ma mi ero scordato che giocare con Messi, Iniesta e compagnia bella farebbe sembrare un campione quasi chiunque. Per il momento il ragazzo è sembrato spaesato. Non punta la porta quando ne ha l'occasione e tocca la palla indietro invece che in avanti, poi ogni tanto si ricorda che qualcosina la sa fare e allora salta l'uomo e la mette nel mezzo, soprattutto a striscio e solitamente uno tra Babacar e Kalinic la spinge dentro. Bisognerebbe scrivergli un post-it e attaccarglielo ai pantaloncini con su scritto "Puntalo!", così che si ricordi di fare più spesso ciò che gli riesce bene.
Intanto a giro per il globo terracqueo Carlos Sanchez e la sua capigliatura afro continuano a recuperare palloni in mezzo al campo anche con la maglia della Colombia, Vecino gioca una mezz'ora senza farsi male e Kalinic gonfia la rete contro il Kosovo. Segnali incoraggianti per una squadra che ha 10 punti in meno dell'anno scorso quando era al comando della Serie A e qualcuno bestemmiava sognando addirittura il tricolore. Per questo motivo c'è stato un confronto tra le parti prima della ripresa degli allenamenti dopo la sconfitta contro il Torino. Perchè appare evidente che la dimensione viola non sia quella di prima della classe, ma neanche quella odierna.
Infine, per non farci mancare niente, c'è spazio per la solita notizia sullo stadio. A questo giro si parla della sua copertura. "Mozione presentata due volte ma che è stata bocciata sistematicamente". Notizia che, personalmente, trovo interessante come la vicenda Choe (diciottenne nordcoreano cui è stato riconosciuto valido il contratto che la Fiorentina aveva firmato ma non depositato, decidendo poi di non confermare il ragazzo). Notizie a cui, se me le allegassero via Facebook o WhatsApp chiedendomi un parere, risponderei con un bel pollicione, diplomatico ma esauriente: del gossip non sappiamo che farcene.