Ricambio generazionale. In Italia se ne parla ormai da anni. Si invoca l'utilizzo dei nostri giovani, si demonizza la cosiddetta "invasione" degli stranieri nel nostro torneo, si decantano i vantaggi della linea verde. Concetti affrontati a più riprese nell'ultimo decennio di pallone, concetti rimasti però rinchiusi nella teoria. Sì, perchè alla prova dei fatti, la nostra nazionale continua tutt'ora a reggersi sulle prestazioni degli inossidabili veterani, dei "vecchietti" che hanno tirato la carretta anche nell'ultimo Europeo francese: da Buffon a Barzagli, da De Rossi a Chiellini. E qualcuno, prima della rassegna transalpina, invocava addirittura le convocazioni di Pirlo e Totti. Altro che linea verde, insomma. In questo primo scorcio di stagione, però, qualcosa sembra essere cambiato: un vento nuovo e fresco ha iniziato a spirare tra le pieghe della Serie A, che in queste prime sette gare ha messo in vetrina tantissimi talenti, tutti rigorosamente giovani, tutti rigorosamente italiani. Una nuova generazione di calciatori che si candida a raccogliere il testimone dai veterani azzurri, per mettere finalmente in pratica quel ricambio generazionale da anni invocato e mai portato completamente a termine.
Si parte dalla porta, dove è inevitabile parlare di Gianluigi Donnarumma, classe '99, diciott'anni ancora da compiere e la personalità di un veterano: sono stati anche i suoi miracoli a tenere a galla il Milan di Montella in queste prime gare. Davanti a lui una difesa scricchiolante, in cui le uniche note positive rispondono ai nomi di Alessio Romagnoli ('95) e Davide Calabria ('96): il primo è entrato ormai in pianta stabile nella rosa della nazionale di Ventura, il secondo sta diventando qualcosa di più di una semplice alternativa ai vari Abate, Antonelli e De Sciglio. Il movimento calcistico italiano conta poi di proseguire la sua tradizione di grandi difensori anche con Daniele Rugani ('94), che dopo una stagione di apprendistato all'ombra del colosso Barzagli sta trovando spazio sempre più spesso nella retroguardia più impenetrabile d'Italia, quella della Juventus: per lui anche un gol, il primo in bianconero, contro il Cagliari. Restando a Torino, ma attraversando il Po e raggiungendo la sponda granata, troviamo Antonio Barreca, una delle sorprese di quest'avvio di stagione: classe 1995, il terzino sinistro sta stupendo un po' tutti per capacità di coniugare le due fasi di gioco con sfrontatezza e personalità. L'infortunio di Molinaro gli ha regalato una maglia da titolare: di questo passo sarà difficile sfilargliela di dosso. A Bergamo sta poi trovando uno spazio importante Andrea Conti, esterno basso classe '94 che Gasperini ha utilizzato anche sulla linea dei centrocampisti. In rampa di lancio anche Nicola Murru, terzino sinistro che nonostante la giovane età (classe '94) già sfiora le cento presenze con la maglia del Cagliari: questa, per lui, può essere la stagione della consacrazione ad alti livelli.
Avanzando di qualche metro in questo immaginario rettangolo di gioco e passando ai centrocampisti, il nome del momento è senza dubbio quello di Manuel Locatelli, classe '98, capitano dell'Under 19 azzurra. Prestazioni sempre più convincenti, un gol splendido al Sassuolo e personalità da vendere: il prodotto del vivaio del Milan si candida ad una maglia da titolare anche in prima squadra. Ha segnato nel pazzo 4-3 di San Siro anche Lorenzo Pellegrini, classe '96, sempre più al centro del progetto Sassuolo e ormai pedina fondamentale nello scacchiere di mister Di Francesco: dopo una stagione di apprendistato in neroverde, per il metronomo scuola Roma è arrivato l'anno della maturità. Prima parte di campionato in chiaroscuro quella di Danilo Cataldi, centrocampista classe '94: l'infortunio di Biglia, però, potrà permettere ad una delle colonne della nostra Under 21 di ritagliarsi uno spazio importante nella Lazio di Simone Inzaghi. Non ha invece bisogno dei guai altrui per trovare spazio il capitano degli azzurrini, Marco Benassi, anch'egli classe '94: dopo due stagioni con più ombre che luci, il centrocampista del Torino è partito alla grande, diventando una delle poche certezze nel centrocampo cangiante del Toro di Mihajlovic. E Ventura lo tiene d'occhio per una convocazione tra i grandi che non dovrebbe essere molto lontana. Ha avuto qualche difficoltà di troppo nelle prime gare, ma ci ha messo poco per riprendersi un posto da titolare, Federico Bernardeschi, trequartista, esterno, seconda punta, insomma tuttofare della Fiorentina: il classe '94 ha messo da parte una partenza travagliata ed è parso tra i più brillanti nelle ultime uscite viola. I risultati non stanno dando ragione al suo Pescara, ma a livello personale è senz'altro positivo questo primo scorcio di campionato di Valerio Verre, classe '94, che sta dimostrando di valere la massima serie dopo alcune stagioni di rodaggio.
Segnali positivi anche da parte dei giovani attaccanti azzurri: su tutti Andrea Belotti, classe '93, trascinatore del Torino con cinque reti, nonostante due settimane di stop per infortunio. Ventura lo ha già inserito nella nazionale maggiore, in tanti gli hanno appiccicato addosso l'etichetta di "nuovo Bobo Vieri": starà a lui rispettare le attese proseguendo sulla via intrapresa, e le premesse sono decisamente buone. A Bologna scalpitano Simone Verdi ('92) e Federico Di Francesco ('94): il primo, che sembrava destinato a restare un'eterna promessa, pare finalmente aver trovato la giusta maturità, il secondo, figlio d'arte, ha bruciato le tappe e dopo un'ottima annata in B con la Virtus Lanciano si è già guadagnato uno spazio importante all'ombra delle Due Torri. Ha "fatto fuori" concorrenti importanti come Paloschi e Pinilla ed ora è il centravanti titolare dell'Atalanta Andrea Petagna ('95), marcantonio scuola Milan che sembrava essersi perso nelle serie minori: esperienze agrodolci con Latina, Vicenza ed Ascoli, poi la chiamata di Gasperini, tre reti in quattro presenze e una carriera che sembra ora in rampa di lancio. Partenza sprint, infine, anche per Matteo Politano, classe '93, guizzante seconda punta del Sassuolo, tra i migliori sia in campionato che in Europa League. Insomma, i talenti azzurri, almeno stando alle indicazioni di questa prima parentesi di campionato, non mancano: il ricambio generazionale più volte rinviato potrebbe finalmente diventare realtà.
Abbiamo provato a mettere insieme un ipotetico undici titolare pescando tra i nomi citati, ne è venuta fuori una formazione decisamente interessante.
Eccola, la "Giovane Italia", schierata con il 4-3-1-2:
Donnarumma; Calabria, Rugani, Romagnoli, Barreca; Benassi, Locatelli, Cataldi; Bernardeschi; Belotti, Petagna.
Il futuro azzurro è in buone mani. Anzi, in buoni piedi.