Quando nasci con la mentalità da vincente puoi aver conquistato qualunque trofeo esistente sulla terra, ma non sarai mai sazio: questo è Daniel Alves da Silva, in arte Dani Alves, plurivincitore europeo e mondiale con il Barcellona, arrivato alla Juve per portare a Torino quella coppa dalle grandi orecchie che manca da 20 anni. Chiaro e conciso il bianconero: “Sono venuto qui a Torino per aiutare la squadra a raggiungere questo obiettivo - spiega il brasiliano - ma dobbiamo migliorare: è una competizione in cui va curato ogni singolo dettaglio”.
Il poker a domicilio servito alla Dinamo Zagabria è stato una boccata d'ossigeno per la Juventus dopo una partenza non eccezionale contro il Siviglia, mentre in campionato il percorso dei bianconeri è stato quasi perfetto, con l'unica macchia del black-out contro l'Inter. Merito anche del nuovo gioiello "multitasking" di Allegri, capace di proporsi come pendolino sulla fascia, con fughe e penetrazioni offensive, ma anche ripiegamenti e solidità, soprattutto quando il mister lo impiega come quarto basso dietro; o addirittura come costruttore del gioco, quando le partite si fanno roventi e ingarbugliate, il terzino brasiliano è capace di districarsi tra marcature asfissianti e tatticismi esasperati, liberando e schiarendo il gioco e risolvendo molte situazioni spinose.
L'avvio di stagione di Dani Alves è stato sorprendente, il brasiliano ha trovato subito gli stimoli che forse le tante vittorie avevano un po' assopito. La sua "anarchia tattica controllata" si è rivelata un'interessante novità in uno schieramento bianconero che aveva bisogno di un qualcosa di nuovo per alzare ulteriormente l'asticella di un livello già di suo altissimo. Oltre al tanto gioco e alle tante belle prestazioni sono arrivati anche due gol, contro Palermo e Dinamo Zagabria, anche se il primo è praticamente un'autorete di Goldaniga.
Ne ha anche per i compagni il brasiliano, tanti elogi per "mister 92 milioni" Higuain: “Può fare la differenza, i numeri dicono questo" dice l'esterno verdeoro, che però poi aggiunge “Non dobbiamo dare troppo peso ad un singolo giocatore: alla Juventus ci sono tanti bravi giocatori, quindi non puntiamo solo su Higuain che però può farci fare il salto di qualità”.