La Fiorentina si impone al Franchi per 5-1 sul Qarabag e conquista la vetta del Gruppo J, in coabitazione con il Paok. Due volte Babacar, due volte Zarate, nel mezzo Kalinic. Una serata di festa, al termine Paulo Sousa mostra però qualche cenno di disappunto. Sotto la lente d'ingrandimento l'atteggiamento iniziale della squadra. Per mezz'ora la Fiorentina non riesce a costruire il suo gioco, a sviluppare la sua idea di calcio. Poi l'espulsione di Yunuszada apre la scatola della partita e spiana la strada alla viola.
Il tecnico commenta anche lo schieramento tattico. 4-4-2 in avvio, con due punte di ruolo, Babacar - bomber d'Europa - a supportare Kalinic. Un esperimento - non nuovo - utile per affinare altri sistemi di gioco.
“Le buone notizie sono date dalla vittoria e dai tanti gol che abbiamo segnato. Stiamo lavorando sulle due punte, anche se gli avversari sono tutti diversi. Noi vogliamo creare dinamiche in modo tale che i giocatori possano esprimersi al meglio. Oggi alcune dinamiche sono state buone, ma solo dopo essere andati in superiorità numerica. Senza l’espulsione non so come sarebbe andata la partita. Non sono soddisfatto dell’approccio, non abbiamo dimostrato rispetto nei confronti del Qarabag. Quest’anno siamo stati fortunati sugli episodi, l’anno scorso sfortunati".
Non può mancare un accenno a Zarate. Il ragazzo vive un periodo particolarmente delicato a livello personale - problemi di salute per la moglie - e le lacrime di campo, dopo la rete, non possono non toccare un uomo di sport come Sousa.
"Zarate? La vita è piena di emozioni. E’ voluto essere in campo oggi. Purtroppo non può convivere sempre con la sua famiglia, i gol di oggi sono un messaggio per la sua famiglia, ha dimostrato quanto è vicino alla sua compagna".
Cresce la condizione di Vecino - in campo nella seconda frazione - piace l'approccio di Cristoforo, innesto della sessione estiva di mercato.
"Vogliamo migliorare nel numero dei cross e anche nell’ultimo passaggio. Vecino? Sta crescendo come minutaggio, l’anno scorso è stato importante per noi. Cristoforo? Si è già integrato, è un giocatore intelligente e di caratura internazionale, ha fatto la sua partita, sono contento anche per la sua prestazione".
Infine, un richiamo al caso Dragowski. Nei giorni scorsi lo sfogo pesante del portiere, fin qui in seconda fila nelle gerarchie del tecnico. Sousa non accende la polemica e rinvia a Corvino ogni decisione in merito alla questione.
"Le parole di Dragowski? Ci sta pensando il direttore (Corvino, ndr). Dall’inizio sono sempre stato chiaro con tutti, non ho bisogno di ripetere ciò che ho già detto. Kalinic? Lui sente la passione per il calcio, dà sempre tutto. Quando vedo giocatori così, sono l’allenatore più felice del mondo”.
Fonte: Violanews.com