Dejà-vu Barcellona. Il 26 settembre 2015 gli uomini di Luis Enrique giocano con il Las Palmas e, dopo pochi minuti, Messi cade a terra ed è costretto a lasciare il campo. La Pulce starà fuori per quasi due mesi ed il Barcellona vincerà tutte le partite tranne una nel periodo della sua assenza. E' passato un anno e da queste parti si rivive la stessa situazione: il 21 settembre Messi si infortuna contro l'Atletico Madrid ma stavolta lo stop è di sole tre settimane. Il Barcellona gioca nel turno successivo a Gjion e vince per 5-0 in scioltezza. Dunque, la squadra di Luis Enrique si riscopre Messi-indipendente almeno per brevi periodi grazie agli altri due alieni che non fanno rimpiangere l'Argentino.
Una vittoria ottenuta con il minimo sforzo quella del Barcellona che ha capitalizzato al meglio gli errori difensivi dello Sporting e le rotazioni di Luis Enrique. Già, perchè l'asturiano dispone i suoi con il solito 4-3-3 lasciando fuori Jordi Alba, Mascherano, Rakitic ed Iniesta ed inserendo nel tridente offensivo Rafinha e non Arda Turan che si accomoda a centrocampo. L'inizio è leggermente difficile per i blaugrana che vengono presi alla sprovvista dal pressing altissimo dei padroni di casa che, alla lunga, si rivelerà deleterio solo per loro. Infatti, in tre minuti, il Barca mette già due reti di vantaggio grazie al solito Suarez e proprio Rafinha, scelta azzeccata per Luis Enrique. Neymar fa il Messi della situazione spaziando in ogni zona del campo e dispensando palloni ai compagni in quantità industriale mentre Arda e Andrè Gomes non fanno rimpiangere Rakitic ed Iniesta in fase di contenimento ed impostazione.
Il secondo tempo è di pura intelligenza per il Barca che, in vantaggio di due reti, non forza particolarmente, mirando ad un possesso palla sterile per quanro riguarda la fase offensiva ma utile per stancare un Gjion già al tappeto. Le rotazioni continuano quando Luis Enrique richiama Busquets e Suarez per Denis Suarez e Paco Alcacer. Nel finale lo Sporting rimane in dieci ed il Barca è quasi costretto a sfruttare le parterie che si aprono. Sergi Roberto è un motorino instacabile: prima serve l'assist a Paco Alcacer che propizia la rete di Neymar e poi serve ad Arda un cioccolatino da spedire solamente in rete. Suo anche l'assist a Rafinha nel primo tempo. Il giusto premio per Neymar arriva anche con la doppietta nel finale e la tripletta strozzata in gola che si ferma sul palo. Insomma, se l'infortunio di Messi poteva turbare il Barcellona, ieri si è visto esattamente il contrario. Una squadra corta, compatta, cinica al momento giusto senza sforzarsi minimamente e imbottita di turnover. Luis Enrique, ed il popolo blaugrana, possono solo sorridere.