Una trasferta per provare a convincere nuovamente tutti che la Juventus resta in ogni caso la squadra da battere e la favorita, al netto degli scivoloni, dopo i dubbi sollevati post sconfitta a San Siro. Una partita in casa per regalare al proprio pubblico una gioia, dopo aver sempre conquistato punti lontano da Palermo ma avendo perso entrambi i match casalinghi. Una sfida da due volti ben distinti, Palermo - Juventus. Una chiara favorita e una squadra in lotta per la salvezza che vuole comunque ben figurare e sognare lo sgambetto, forte dell'appoggio di un intero stadio pieno, nonostante sia facile immaginare il buon numero di tifosi bianconeri presenti, come capita quasi in ogni match lontano da Torino che disputano i campioni d'Italia in carica da cinque anni.
In realtà la situazione psicologica è piuttosto simile, nonostante l'ampio divario tecnico che caratterizza la sfida: entrambe in ripresa mentale e con una nuova fiducia, quella ritrovata dai ragazzi di Allegri grazie al 4-0 contro il Cagliari e quella portata da De Zerbi in un ambiente che stava attraversando un momento tutt'altro che positivo. Ciò ovviamente non cancella le differenze di valore assoluto e non stringe la forbice, ma rappresenta un ulteriore motivo di interesse per la partita, la quale andrà ad aprire il programma della sesta giornata di Serie A 2016/17.
I precedenti raccontano di una Juventus avanti per 36 vittorie a 11, con 12 pareggi totali. Domani sarà il sessantesimo confronto in assoluto, il trentesimo in terra sicula, dove i bianconeri hanno vinto 14 volte, contro le 7 dei neroverdi. Da quattro anni l'esito finale è sempre il due, con annessa rete inviolata per la squadra ora allenata da Allegri e prima da Conte. L'ultima vittoria del Palermo risale alla stagione 2010/11, fu firmata da Miccoli e Migliaccio, con le distanze accorciate da Marchisio. Il pareggio non si manifesta da ben 47 anni, mentre l'ultima vittoria bianconera è di un anno fa e porta le firme di Mandzukic, Sturaro e Zaza.
Per cercare di invertire un trend estremamente negativo, Roberto De Zerbi darà fiducia ancora alla difesa a tre, quasi certamente confermando l'attacco, con un centrocampista in grado di fare la spola tra i reparti, anche se, vista l'identità tattica bianconera, potrebbe essere considerabile più un 3-5-1-1 definito. Tra i pali ci sarà ovviamente Posavec, di fronte a lui rientrerà Giancarlo Gonzalez, affiancato a destra da uno degli ex di giornata quale Edoardo Goldaniga, e a sinistra da uno tra Andelkovic e Cionek, ballottaggio ancora da risolvere.
In mezzo al campo troveranno spazio quasi certamente Gazzi e Hiljemark, quest'ultimo deputato a quel sopracitato ruolo di interno in grado di aiutare il reparto avanzato, con Bruno Henrique che sembra favorito su Chochev. Nessun dubbio sulle fasce laterali, occupate da Rispoli e da Aleesami, e nemmeno sull'attacco: Nestorovski sarà la prima punta, Alessandro Diamanti l'uomo alle sue spalle.
Più di qualche dubbio attanaglia invece Massimiliano Allegri, il quale in conferenza stampa si è sbilanciato in favore di una coppia d'attacco pesante formata da Higuain e Mandzukic, opzione tutt'altro che improbabile, anche per una mera questione di caratteristiche: i due possono benissimo convivere senza pestarsi i piedi. Riposo dunque per Dybala, attenzione alla variabile Pjaca. Un'altra variabile si chiama Hernanes e sta seriamente insidiando Lemina, posto che gli interni saranno senza ombra di dubbio il rientrante Khedira e Pjanic.
Sulle fasce sono invece più possibili dei cambiamenti, nonostante la buonissima prova di Dani Alves e Alex Sandro contro il Cagliari. Escluso dallo stesso tecnico l'impiego di Cuadrado dal primo minuto, in corsa restano Lichtsteiner per la fascia destra e uno tra Asamoah ed Evra per la mancina, col francese avanti. Non è comunque da scartare una conferma per i due brasiliani. In difesa ci sono invece garanzie: riposerà Chiellini, spazio a Barzagli (altro ex), Bonucci e Rugani davanti a Buffon, che ha smaltito senza patemi il fastidio alla coscia.