Un'annata difficile, quella 2015-2016, per Hernanes. Preso in chiusura di mercato, ripiego dell'ultima ora dopo i grandi rifiuti dei mesi precedenti, giunse a Torino tra lo scetticismo generale: l'avvio in sordina della Juventus non aiutò, certamente, il centrocampista ad adattarsi in un ruolo che prima non aveva mai coperto. Ma alla fine la qualità è man mano venuta fuori e, dopo un finale disastroso di 2015, il numero 11 si è fatto valere quando è stato chiamato in causa nei primi mesi dell'anno, sino a diventare addirittura pedina fondamentale nelle rotazioni di Allegri, che nella sua crescita lo ha accompagnato e seguito.
E siamo arrivati così alla prima presenza da titolare, ieri, contro il Cagliari in campionato: prestazione diligente e concreta del brasiliano che ha addirittura sovvertito i precedenti fischi in applausi. Eppure, in un'intervista a Sky Sport, Hernanes mostra tutta la sua spontaneità e sicurezza nell'affermare che "per quello che riguarda i fischi, a dire il vero, se fossi stato un tifoso a volte mi sarei fischiato anche io. La Juventus è certamente la squadra più forte in cui io sia mai stato e a volte non ho giocato come avrei dovuto".
Umiltà e voglia di riscatto, insomma, e ieri un ruolo fondamentale nella vittoria contro il Cagliari: "Sapevamo che avremmo dovuto portare a casa i 3 punti perché giocavamo in casa. Il mister ci ha chiesto di reagire, di chiudere tutti gli spazi e di andare subito in verticale. Le aspettative sono alte su di noi, non possiamo sbagliare".
Non manca di certo la voglia di riscatto ad un giocatore che, nella prima parte della scorsa stagione, tutti davano per finito. Eppure il calcio è strano e adesso Hernanes, con Pjanic che vuole giocare più avanti, Lemina che rende meglio da mezzala e Marchisio ancora convalescente, potrà dare il meglio di sè. Una cosa è certa: Hernanes può essere un titolare aggiunto, come dimostra la doppia performance con il Bayern Monaco della scorsa Champions.