Può l'uomo simbolo di un progetto tecnico ambizioso come quello della Fiorentina finire relegato in panchina? Sì, almeno per quelle che sono le idee dell'allenatore Viola, il portoghese Paulo Sousa. Il simbolo, in questo caso accompagnato anche dalla leggendaria maglia numero 10 indossata da Baggio e Antognoni, è Federico Bernardeschi, talento di Carrara, cresciuto a Crotone prima dell'esplosione sotto la Curva Fiesole.

Esterno in grado di abbinare qualità tecniche importanti ad una corsa e ad uno scatto naturale, Bernardeschi si è distinto nel vivaio della Viola prima di andare a farsi le ossa a Crotone. La palestra della cadetteria ha formato il ragazzo, tornato nella sua toscana pronto per fare il grande salto, ma ancora con un carattere difficile da inquadrare.
Una stagione quasi persa del tutto per via di un brutto infortunio, lo ha aiutato a crescere anche sotto il profilo mentale, preparandolo al meglio per quello che è stato il suo momento. Con l'arrivo di Paulo Sousa, Bernardeschi ha abbassato il suo raggio d'azione sulla linea di centrocampo diventando uomo chiave nei meccanismi di gioco di una Viola spesso schierata a quattro o addirittura a cinque sulla mezzeria. 
Gol, assist e tanto sacrificio hanno fatto sì che Bernardeschi diventasse il nuovo beniamino del Franchi; l'uomo giovane sul quale puntare per il rilancio a grandi livelli della Fiorentina. A confermare le sensazioni è arrivata anche la chiamata per Euro 2016, competizione in cui Fede è stato il più giovane tra i 23 Azzurri chiamati da Antonio Conte. 

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Niente male per un 22enne che però, alla vigilia di questa stagione, è stato chiamato al definitivo salto di qualità, per la squadra e per se stesso. Le prime amichevoli non sono state il massimo della vita, poi il gran gol al Valencia e la sensazione che la strada fosse stata ritrovata. In realtà, la stagione di Bernardeschi non è decollata, anzi si è arenata sulla panchina del Franchi. Dopo la prova senza effetti speciali allo Juventus Stadium, Paulo Sousa ha concesso solo le briciole al suo calciatore più talentuoso facendo esplodere un vero e proprio caso Bernardeschi. 

Ieri, dopo il pareggio per 0-0 ottenuto a Salonicco con il PAOK, l'ex tecnico del Basilea non ha usato mezzi termini per descrivere il momento di Fede, finito in panchina anche in Europa League: "Lo vedo un po' confuso, dovrà avere le idee chiare il prima possibile perché abbiamo bisogno di lui. Lo aspettiamo, in modo che ci possa aiutare, e lavoriamo perché abbia sempre chiaro quel che fa in campo e fuori".
Parole che non lasciano spazio ad alcuna replica quelle di Sousa, deluso così come tutto l'ambiente Viola dal rendimento di un Bernardeschi forse troppo distratto dalle vicende extra calcistiche.

Domenica sera a Firenze arriva la Roma, avversaria diretta per l'accesso alla prossima Champions League. Per come si stanno evolvendo le cose all'interno dello spogliatoio gigliato, Bernardeschi rischia un'altra pesante esclusione che farebbe scattare il definitivo campanello d'allarme. La Viola, che in estate ha respinto una serie lunghissima di assalti, non può permettersi il deprezzamento del calciatore; per Fede, è arrivato il momento dell'ennesimo riscatto. Firenze e la maglia Azzurra della Nazionale, hanno bisogno del talento di Carrara.