Dopo quasi un anno, era il novembre 2015, l'Udinese riesce a conquistare due vittorie di fila. Erano delle zebrette però già con l'acqua alla gola quelle, con la partita con la Sampdoria che sapeva incredibilmente di spareggio salvezza. Erano di Colantuono, partite con la vittoria storica sulla Juventus a Torino, prima di raccogliere quattro sconfitte di fila. Iachini invece ha iniziato malino con l'incredibile sconfitta in Coppa Italia contro lo Spezia e con il 4-0 subito all'Olimpico con la Roma. Poi però è tornato sui suoi passi, accorgendosi che la difesa a tre era ormai effettivamente un problema e non più una ricchezza di questa Udinese. Il passaggio alla difesa a quattro ha giovato a tutta la squadra e l'innesto di Kums ha permesso di migliorare anche quel giro palla tanto criticato nella vittoria sull'Empoli.
Contro il Milan i passi in avanti si sono visti, con Iachini che ha impostato bene il match: squadra corta e compatta, con le mezzali pronte a spingersi in fase offensiva per aiutare i trequartisti alla prima occasione. La difesa ha retto benissimo, Danilo e Felipe per una volta sono stati impeccabili, complice un Milan che riusciva ad accelerare solo quando era Suso a giocare la palla. I terzini devono ancora carburare. Sulla destra Widmer ha difeso bene stavolta, ma non ha spinto mai, facendosi vedere per la prima volta in avanti addirittura nel secondo tempo. Armero si vede che a sinistra è una pezza, una riserva, però, con Samir infortunato e Alì Adnan che deve ancora crescere tanto in fase difensiva, bisogna arrangiarsi. A centrocampo Hallfredsson è improvvisamente diventato imprescindibile. L'islandese infatti ha la fiducia del mister, con Empoli e Milan lo ha ripagato con due partite fatte di tanta sostanza. Purtroppo i piedi non sono più quelli di una volta, ma, in attesa della crescita di Fofana e Jankto, si sta disimpegnando più che bene. La trequarti e la punta sono i ruoli che possono crescere di più nel breve periodo. De Paul è bravo, ha talento e tecnica ed è fondamentale quando bisogna far salire la squadra. Deve però imparare che talvolta un semplice scarico al compagno più vicino può essere più efficace di mille dribbling. Thereau, alla prima partita ufficiale, non può essere al meglio, ma a Milano ha mostrato un nervosismo apparentemente inspiegabile. Duvàn Zapata è lontano anni luce dal "Panteròn" dell'anno scorso. Contro il Milan non gli sono arrivate palle importanti, ma manca quella cattiveria che lo ha caratterizzato l'anno scorso. Deve stare attento, perchè Iachini è un allenatore disposto a tornare sui suoi passi e Perica sta scalpitando, i due gol in due partite non sono frutto del caso, ma di una rabbia agonistica che caratterizza ben pochi giocatori.
Ora si tratta di dare tempo agli schemi di essere assimilati e ad alcuni giocatori (come Fofana, Penaranda e Samir) di entrare nell'intelaiatura, per dare definitivamente un futuro a questa squadra. Iachini deve continuare così, prestando attenzione a non commettere gli stessi errori di Colantuono, che a gennaio aveva totalizzato 24 punti, salvo poi crollare di schianto.