Marco Fassone è un manager troppo esperto per lasciarsi condizionare da voci e spifferi che arrivano dall'esterno e cioè, in questo momento, dai social e dai tifosi del Milan, già insoddisfatti dell'operato dell'advisor scelto dai prossimi proprietari cinesi del Diavolo ancora prima di avere sotto mano dei fatti concreti. Eppure le sentenze sono già partite in maniera implacabile.
L'ultima riguarda la presunta storia del "Milan agli interisti", come se non contassero le abilità professionali degli uomini scelti da Fassone, ma solo le loro ipotetiche fedi calcistiche. Quindi una figura come quella di Mirabelli, prossimo d.s. del nuovo corso, non andrebbe bene solo perchè ha lavorato per una stagione sull'altra sponda del Naviglio.
Fassone, giustamente, ha guardato al curriculum e ha letto di un uomo di campo, che passa due mesi all'anno a girare il Sud America per vedere partite dal vivo e non se le fa raccontare dai soliti amici procuratori. Un professionista nel suo campo che andrà valutato per il suo lavoro e non per il suo passato lavorativo. A lui si affiancherà con ogni probabilità una bandiera del passato, ma dopo le frecciate di Costacurta e Albertini e le parole di Maldini, Fassone preferisce far calmare un minimo le acque prima di iniziare i primi colloqui in forma diretta con le figure che avrà individuato come candidate al ruolo.
Nel frattempo nelle scorse ore si erano sparse diverse voci su una modifica della data del closing. Qualcuno aveva ipotizzato uno slittamento ad inizio 2017, qualcun altro un anticipo alla fine di Ottobre. Da quello che risulta ad oggi non ci dovrebbero essere spostamenti rispetto al periodo compreso fra il 5 e il 15 Novembre. Il lungo iter burocratico sembra stia proseguendo senza intoppi e allora non resta che aspettare ancora qualche settimana.