In questi anni, ad Udine, sono emersi talenti molto promettenti per la porta dal vivaio. Scuffet, Meret e Perisan sono stabilmente nelle nazionali giovanili. Il primo nei sei mesi a Udine sembrava poter già essere il titolare dei bianconeri, ma è stato scalzato da un Karnezis che definire super è dir poco. A Como l'anno scorso è cresciuto, così come si aspetta di fare Meret quest'anno alla SPAL. Senza dimenticarsi di Favaro, in prestito al Padova, Provedel, del Chievo ma cresciuto ad Udine, e Vicario, ceduto in estate al Venezia. Per saperne di più sulla crescita esponenziale e quasi improvvisa che i giovani portieri friulani stanno avendo, tuttoudinese.it ha raggiunto in esclusiva Sergio Marcon, ex portiere di Chievo e Ternana (con una comparsata anche ad Udine) e attuale preparatore dei portieri della Primavera bianconera.

In questi anni l’Udinese sta lanciando tanti portieri promettenti: Scuffet, Meret, Perisan. Qual è il vostro "segreto"?
“Si, abbiamo anche Favaro che gioca in Lega Pro e Provedel che è passato da Udine. Non ci sono grossi segreti, bravi i dirigenti che hanno scoperto da piccoli questi ragazzi e bravi gli allenatori di tutte le categorie che, lavorando dai più piccoli fino alla Primavera, li hanno preparati per la prima squadra: qui lavoriamo tutti con lo stesso ideale. Io personalmente prediligo curare la tecnica piuttosto che altre cose per permettere, attraverso essa, di raggiungere oltre alla forza fisica, il modo più veloce per parare”.

Oltre alla tecnica, quanto è importante l’aspetto mentale nel giovane portiere?
“Sicuramente è una componente importante. Io penso di aver trasmesso qualcosa in questi anni, avendo vissuto da giocatore certe esperienze nel ruolo. Cerco di mettermi nei loro panni, di capirli, di dargli dei consigli. Per fortuna ho sempre avuto ragazzi intelligenti che si sono sempre applicati e che hanno messo in pratica i vari consigli. Poi è normale che loro devono possedere delle qualità per poter emergere”.

Non solo Udine, perché il movimento italiano dei portieri sta facendo emergere tanti prospetti: Donnarumma, Perin, Scuffet. Per il dopo Buffon, possiamo dire di avere le ‘spalle coperte’?
“Si adesso è il momento di Donnarumma che sicuramente sta facendo bene, è un ragazzo molto giovane con delle pressioni importanti, perché giocare a Milano non è facile. Però ci sono diversi giovani che stanno crescendo, noi qui ad Udine ne abbiamo diversi e speriamo che possano maturare al più presto e possano raggiungere livelli alti”.

Parlando di campionato, domenica 18/9 la prima squadra riceverà al Friuli il ChievoVerona. Essendo lei un doppio ex, la sentirà particolarmente?
“No no, per me sarà una partita come le altre. Non sono più giocatore, ho i panni da allenatore e sono contento di ciò. Sicuramente il Chievo è una squadra ostica, abituata a lottare, hanno certi ideali. Per l’Udinese sarà sicuramente una partita dura. Speriamo possa continuare questa serie positiva”.

Dal 2011 lei è il preparatore dei portieri nell’Udinese primavera. Il suo futuro sarà ancora qui a Udine?
“Io sto lavorando bene a Udine, ho avuto delle soddisfazioni personali, ma spero che queste soddisfazioni siano condivise anche dalla società, portando più portieri possibili a disposizione della prima squadra. Io cerco di fare del mio meglio, per il momento sta andando bene, penso che se rimarrò la società sia contenta”.