Ultima presentazione in ordine cronologico, Ewandro in realtà è stato acquistato dall'Udinese già a luglio, ma è arrivato effettivamente ad Udine a metà agosto, a causa di ritardi nel tesseramento. Pagato tre milioni al San Paolo, in Brasile ha giocato quasi sempre come ala destra o come seconda punta. La sua velocità e il fiuto del gol mostrato nei pochi minuti avuti a disposizione ne fanno un prospetto da seguire attentamente.
Queste le sue prime parole in bianconero: "Sono molto felice di essere qui all'Udinese, in Italia. Essere qui a 20 anni è un grande prestigio. Sono pronto per lavorare e darmi da fare nell'Udinese e spero di fare un ottimo lavoro qui, sempre a disposizione della squadra".
Preferisci partire dalla destra?
"Non fa differenza per me. Gioco a destra, così come a sinistra ma, indipendentemente dalla posizione, l'importante è giocare e mettersi a disposizione della squadra, che è la cosa fondamentale, prima ancora della posizione in campo. Sono un giocatore a cui piace entrare in area e concludere. Mi piace fare gol e sono venuto qua per farne molti".
Come è stata finora la tua carriera? Gabigol per te è davvero così forte?
"Già da ragazzo ero bravo a giocare a calcio. Sono arrivato praticamente a tre anni al San Paolo e sono diventato professionista a 17 anni. Sono stato prestato all'Atletico Paranaense nel 2015, dove ho fatto un anno e ora sono qui per fare bene. Ho avuto sempre buone annate, che mi hanno permesso di fare una bella carriera. Ho giocato contro Gabigol in Primavera. E' assolutamente molto forte, notevole, con grandissime qualità".
Cosa conoscevi dell'Udinese prima di arrivare qui?
"L'Udinese è molto conosciuta in Brasile, perché qui hanno giocato Zico e Amoroso. Poi ho parlato con un mio grande amico, Lucas Evangelista, che mi ha detto bellissime cose del club, dello stadio, della squadra e della città, che è tranquilla e molto bella. Anche con Jadson avevo parlato un po' dell'Udinese; anche lui mi ha parlato bene del club e della città. Lui mi ha garantito che qui mi sarei trovato bene. Sono venuto qui da solo, ma ho una fidanzata, Bianca, che sto per sposare. Aspettiamo anche un figlio da 4 mesi. Ho scelto il numero 96, come il mio anno di nascita".
A chi ti ispiri nel tuo modo di giocare?
"Mi ispiro a Neymar, che è un giocatore dalle grandissime qualità, ammirato in tutto il Brasile. La Serie A? In Brasile è molto seguita. Personalmente vedevo molte partite in TV. E' un calcio quello italiano molto difficile, tattico, strategico. Il livello tecnico è molto alto e per questo è un campionato tosto. Qui il gioco è più fisico mentre in Brasile è più incentrato sul possesso di palla. Per questo qui ci vuole tanta applicazione e concentrazione. Presto molta attenzione ai dettagli e mi confronto spesso con Danilo, che mi dà sempre ottimi consigli e suggerimenti".
Cosa ti chiede il mister?
"Iachini ha una grande personalità; è un allenatore molto bravo, che dà sempre tanti suggerimenti a tutti per migliorare il gioco. Ci dà anche consigli fuori dal campo. Se sono pronto? Sì, lo sono. Cercherò il mio spazio dentro la squadra, allenandomi sempre molto forte per mettere in difficoltà il mister nelle scelte e ritagliarmi il mio spazio in campo".