Beppe Marotta ha fatto il punto sul mercato della Juventus a Jtv: "È stato un mercato che ci rende soddisfatti ed è l'occasione da parte mia pee ringraziare tutti coloro i quali si sono attivati per raggiungere questi obiettivi. In primis Fabio Paratici, Pavel Nedved, il presidente e tutta l'area tecnica e sportiva che ha contribuito a questo obiettivo. Abbiamo sempre ripetuto che il destino dei giocatori è nella loro testa. Noi non avremmo voluto vendere Pogba perché lo ritenevamo un elemento importante, lui ha voluto cambiare per vivere una nuova esperienza. Noi abbiamo assecondato la sua volontà anche perché in determinate situazioni è impossibile trattenere i giocatori". 

L'amministratore delegato della Juventus ha parlato di Witsel, sfumato allo scadere: "Devo dire che la rosa nella sua totalità ritengo sia competitiva, sicuramente più forte dell’anno scorso. Non siamo ancora perfetti, ma anche a centrocampo possiamo puntare su valori aggiunti come Asamoah e Lemina che sono in grande crescita. Per quanto riguarda le acquisizioni, oltre Pjanic, quella di Witsel era una opportunità che si era creata. Lo Zenit non ha potuto concludere un’operazione in entrata e dunque Witsel, a visite mediche già ultimate, non ha potuto firmare. E’ una trattativa rinviata". Su Matuidi: "Anche lì abbiamo abbozzato una trattativa, ma noi non possiamo entrare nelle dinamiche tra i giocatori e i propri club. Matuidi ha espresso la volontà di voler giocare con noi ma il PSG se l’è tenuto molto stretto". Su Marchisio: "Le previsioni sono che nel giro di un paio di mesi possa ritornare ad essere il Marchisio di sempre, e questo è un valore aggiunto che in pochi considerano. E’ un giocatore prezioso sia per la maglia, sia per il gioco della squadra".

In Champions League i bianconeri sfideranno Siviglia, Lione e Dinamo Zagabria: "Non è un sogno ma un obiettivo -ha concluso Marotta- La Juventus non deve vivere questa competizione come un sogno, ma come un obiettivo concreto. Quello della Champions è un obiettivo che vorremmo assolutamente ottenere, assieme alle vittorie nelle altre competizioni. L’esclusione di Lichtsteiner è derivata da logiche tecniche. In quel settore abbiamo Dani Alves e Cuadrado, non si tratta di un’esclusione come provvedimento disciplinare. E’ un giocatore in scadenza di contratto ma abbiamo la possibilità, unilaterale, di rinnovare il suo contratto. Un elemento fondamentale delle grandi squadre è la concorrenza, dunque Lichtsteiner deve capire che attraverso la concorrenza si può solo migliorare. Nell’economia di una stagione ci sono tanti traguardi, dunque un allenatore deve avere il diritto di fare determinate scelte"