Alla fine è mancato solo il classico affare di mercato con l'amico di sempre Enrico Preziosi, poi il mercato del Milan di questa estate sarebbe stato, purtroppo per i tifosi e l'allenatore di turno, l'ennesima fotocopia di quanto già ammirato nelle ultime stagioni. Ad eccezione della scorsa, con quell'investimento da 100 milioni evidentemente sbagliato nelle scelte dei nomi su cui puntare alla luce, poi, dei risultati sul campo.

Inevitabile che al centro di veleni e critiche feroci ci sia ancora lui, Adriano Galliani. Quello appena concluso dovrebbe essere l'ultimo mercato rossonero condotto in prima persona dall'attuale a.d., destinato però a lasciare il Milan, a quanto sembra, quando la nuova proprietà cinese prenderà effettivamente il comando. Ancora una volta i soldi da spendere non erano molti, eppure la sensazione è che si potesse fare qualcosa di meglio. O anche qualcosa, come ad esempio mettere in piedi una strategia e provare a seguirla fino in fondo, indipendentemente dai giudizi esterni, ma con il coraggio della chiarezza di fronte ad un tifo ormai allo stremo. Nulla di tutto questo, ancora una volta.

Adriano Galliani, calcionews24.com

Qualche esempio: Lapadula preso con la certezza di cedere Bacca, Bacca rimane e allora ecco sovraffollamento nel reparto dei centravanti, con anche Luiz Adriano ad allungare la panchina rossonera; Montella chiede a gran voce un centrale difensivo di spessore e un giocatore da piazzare davanti alla difesa, per tutta risposta si ritrova in casa un ragazzo ancora tutto da scoprire come Gustavo Gomez e una sfilza di mezzali di presunta qualità da poter riempire due centrocampi, non uno solo; la scelta sembra quella di puntare sui giovani, bene, ecco Pasalic, poco conosciuto ragazzo croato ovviamente mezzala, che con il suo arrivo fa sgombrare da Milanello Josè Mauri. Difficile vederci una logica, anche perchè le due operazioni sono entrambe in prestito secco per una sola stagione, poi i due torneranno rispettivamente al Chelsea e in rossonero.

Pablo Cosentino, itasportpress.it

Insomma, ancora una volta si è speso, perchè ora della fine il Milan ha investito quasi 25 milioni di euro tra le varie operazioni portate a termine, ma la sensazione forte e diffusa rimane quella di una squadra incompleta, con le stesse lacune che da anni non si cerca, o non si vuole, colmare in nome di non si sa bene che cosa. Anche in questa sessione, poi, non sono mancati i personaggi ambigui che sono ruotati intorno alle ali del Condor Galliani. Pablo Cosentino e Federico Pastorello su tutti, il primo coinvolto in tante delle operazioni di questo mercato (specie quando legate a sudamericani), il secondo sbucato dal nulla con la proposta di Pasalic, dopo che l'ultimo giocatore portato a Milanello era stato Kevin Prince Boateng. Seconda versione, però, per intenderci non quello dello Scudetto di Allegri. Insomma, ancora una volta il mercato del Milan è sembrato più un circo di improvvisazione e saltimbanchi che non una campagna programmata e studiata a tavolino fra le varie componenti di questa società. La speranza di molti è che con il cambio di proprietà certi teatrini diventino presto solo un lontano ricordo.