Tre punti importanti. La qualità, forse, arriverà più avanti. Ma adesso serviva vincere. Per festeggiare nel modo giusto i 90 anni della società, per passare senza troppe ansie la pausa delle nazionali e perchè, a dispetto di quello che affermava De Coubertin, vincere è quello che conta. E allora prendiamo quello che di buono si è visto sul terreno di gioco ossia la rete, per giunta di testa, del nuovo acquisto Carlos Sanchez che tutto doveva essere meno che un rapace dell'area di rigore e le prestazioni dei vari Lezzerini, Ilicic e Badelj. Poi, probabilmente, il dio del pallone deve aver saputo che i viola hanno acquistato qualche centrocampista centrale ed allora ha deciso che era giusto che ognuno avesse il suo spazio già dalla partita contro il Chievo Verona. E quindi fuori per infortunio Vecino (lesione di primo grado del muscolo retto femorale destro) dopo pochi minuti e poi lo stesso Carlos Sanchez (contrattura muscolare ai flessori della coscia destra). Perchè, effettivamente, a che serve avere delle alternative se non in casi del genere? Discorso analogo per la questione portiere. Lezzerini, infatti, è stato chiamato a sostituire Tatarusanu (a riposo per una settimana a causa della concussione cerebrale, anche se gli accertamenti eseguiti nel dopo gara hanno escluso complicanze) verso il quarantesimo del primo tempo e non ha affatto sfigurato salvando il risultato su una conclusione di Meggiorini nella ripresa. Insomma, pare che per adesso le seconde linee siano all'altezza dei cosiddetti titolari. Dettaglio da non trascurare per una squadra impegnata su tre fronti che nel mese di settembre dovrà affrontare sei partite.
Parlando di mercato le questioni che tengono banco corrispondono a tre nomi: Alonso, Kalinic e Jovetic. Per il primo c’è il Chelsea ed in Inghilterra non hanno dubbi: i blues sono pronti a spendere 28 milioni di euro pur di strappare il terzino a Paulo Sousa. Cifra per cui alcuni di noi si occuperebbero in prima persona del trasporto a Londra del terzino spagnolo. Infatti, per il momento, Conte deve ancora decidere se valga la pena spendere così tanto per il viola. Dipende tutto da lui. Kalinic, invece, rimarrà. Il Napoli si è arreso e Corvino non ha ceduto ad offerte inferiori a quanto richiesto (35 milioni o 15 milioni ed il cartellino di Gabbiadini). Infine il possibile "ritorno del figliol prodigo". Ieri sera si è svolto a Milano un incontro tra Corvino, Ausilio ed il procuratore del montenegrino per cercare di limare l'ingaggio di Jo-Jo (4 milioni a stagione) e soprattutto per trovare la formula giusta quando, tra un anno, Inter e Fiorentina si troveranno a dover affrontare il riscatto già fissato con il City a 15 milioni. Corvino punta sulla divisione delle spese ma, per adesso, il club nerazzurro nicchia.
Infine Babacar e Mati Fernandez. Per il primo serve un'offerta importante (più di 10 milioni) entro mercoledì e non è escluso che alla fine rimanga a Firenze come alternativa per il reparto d'attacco. Per il cileno c'è l'interesse di Torino e Milan ma per il momento niente di concreto.