E' di ieri la notizia dell'esclusione dalla nazionale per motivi tattici di Domenico Berardi da parte del nuovo commissario tecnico Ventura. L'ex allenatore del Torino ha così motivato la mancata convocazione dell'attaccante del Sassuolo: “aveva poche possibilità di essere impiegato. Nel 3-5-2, gli esterni offensivi trovano difficile collocazione: è un ruolo che non esiste”. La situazione che quindi si è venuta a delineare è quella del classico scontro tra modulo e talento, un dilemma che lo stesso Ventura ha dovuto affrontare nella Torino granata quando dovette decidere se e come schierare Alessio Cerci. In quel caso il nuovo ct italiano aveva optato per schierare Cerci come seconda punta accanto a Ciro Immobile, soluzione che poi si è rivelata vincente con la qualificazione del Torino in Europa League e le partenze dei due attaccanti verso lidi più importanti (Atletico Madrid e Borussia Dortmund). Berardi, più di Insigne, Bernardeschi o El Shaarawy che sono gli altri esclusi eccellenti, è quello che meglio si può sposare alla posizione di seconda punta come fece Cerci, Ventura però non ci sente ed è fermo sulle sue ragioni: finché il modulo sarà il 3-5-2 gli esterni d'attacco non troveranno spazio. Ma è giusto che sia il modulo a selezionare i giocatori invece che portare i migliori giocatori italiani e adattare lo schema di gioco a loro?
La risposta non è facile da dare e bisogna prendere in considerazione vari fattori: il primo è l'obbligo del risultato. Ventura si trova a fare i conti con le qualificazioni mondiali più difficili della storia, dove solo la prima classificata di ogni girone è sicura del posto in Russia. Ad aggiungere un'ulteriore difficoltà c'è la composizione del girone italiano in cui sono presenti la Spagna, in transizione ma comunque molto forte, l'Albania, sorpresa di Euro 2016, Israele e Macedonia, due trasferte molto ostiche, e il Liechtenstein, una delle ormai poche squadre materasso rimaste. Per questo motivo Ventura non può discostarsi troppo dal lavoro svolto da Conte, sia come modulo, sia come giocatori, in modo da iniziare nel migliore dei modi il girone di qualificazione e questo è uno dei motivi, se non il principale, per cui il modulo ha vinto sul talento. Un secondo fattore è la tenuta difensiva della squadra. La difesa è ciò che ci ha fatto fare una bellissima figura all'Europeo di Francia ed è, come risaputo, quella della Juventus. Il trio bianconero composto da Barzagli – Bonucci – Chiellini è ormai un punto fermo della nazionale e passare ad una difesa a quattro potrebbe modificare la tenuta stagna della retroguardia azzurra, altro fatto che quindi spinge Ventura a mantenere, almeno per ora, il 3-5-2. Queste due ragioni sono le principali per cui, per il momento, è giusto scegliere i giocatori in base al modulo da utilizzare e non viceversa anche a costo di lasciare a casa, sempre per il momento, i migliori talenti offensivi italiani.
Per Berardi & Co però l'azzurro non è un capitolo chiuso, perchè Ventura ha detto di voler organizzare degli stage per chi non potrà essere convocato a causa del modulo, in modo da farli allenare senza pressione con la maglia azzurra e poi lanciarli nelle amichevoli che saranno programmate nel 2017. Dal risultato di quelle amichevoli dipenderà poi la scelta definitiva del gruppo (e del modulo) che verrà portato in Russia nel 2018, Berardi e la truppa dei promettenti esterni offensivi dovranno rispondere presente in quelle occasioni se vorranno giocare il prossimo mondiale.